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Tre paesi europei preparano i loro civili per una possibile guerra

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Mentre gli Stati Uniti hanno appena autorizzato l’Ucraina a utilizzare missili a lungo raggio in Russia, alcuni paesi europei si stanno preparando ufficiosamente ad affrontare una possibile guerra o altre crisi inaspettate. Questo lunedì, 18 novembre, milioni di svedesi riceveranno un opuscolo intitolato “Se si verifica una crisi o una guerra”, pieno di consigli su come prepararsi al meglio in caso di minacce.

Un articolo della BBC racconta i preparativi dei paesi nordici, che – per alcuni – non compaiono nel loro primo opuscolo. Sebbene la Svezia abbia aderito alla NATO solo nel 2024, l’idea di un libretto di emergenza per i civili non è nuova. La prima edizione risale alla Seconda Guerra Mondiale e fu aggiornata durante la Guerra Fredda. Oggi, l’aggravarsi della situazione nella guerra tra Russia e Ucraina ha portato il governo svedese ad aggiornare la propria brochure rispetto a quella di sei anni fa; ora è due volte più lungo.

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In Norvegia e Finlandia il concetto è più recente. Come gli svedesi, i norvegesi hanno ricevuto un opuscolo che spiegava loro come essere autosufficienti per una settimana in caso di condizioni meteorologiche estreme, guerra e altre minacce.

Anche la Finlandia ha condiviso questo consiglio, ma ha preferito Internet per comunicare. Una scelta che si spiega con il fatto che si tratta di un libretto stampato “costerebbe milioni” al governo e che una versione digitale possa essere aggiornata più rapidamente.

Zuppa di acqua, cavoli e mirtilli

In generale, i consigli nei paesi nordici sono relativamente simili. Ci sono informazioni su acqua, cibo e farmaci da conservare per essere indipendenti per almeno settantadue ore in caso di crisi. Dovresti mettere da parte gli alimenti a lunga conservazione come lattine, barrette energetiche e pasta. Per i farmaci è consigliabile portare con sé compresse di iodio in caso di incidente nucleare.

Nel dettaglio, la brochure svedese consiglia di conservare patate, cavoli, carote e uova, oltre a barattoli di ragù alla bolognese e di Blåbärssoppa, la tradizionale zuppa a base di mirtilli.

Dall'ultimo aggiornamento è stato notato un dettaglio interessante. Lì c'è scritto: “Se la Svezia venisse attaccata da un altro Paese, non ci arrenderemo mai. Qualsiasi informazione che insinui che la resistenza dovrebbe cessare sarà falsa”. Il paese è tuttavia noto per la sua neutralità. Ma il mese scorso, Carl-Oskar Bohlin, ministro della Difesa civile svedese, ha affermato che il contesto globale è cambiato e che le informazioni comunicate ai civili svedesi devono riflettere tali cambiamenti.

A differenza della Finlandia, che condivide un lungo confine con la Russia e che mantiene un serio livello di difesa, la Svezia ha iniziato ad attrezzarsi di nuovo in quest’area – dopo la Guerra Fredda – solo negli ultimi anni. Per Ilmari Käihkö, finlandese e professore all'Università della Difesa svedese, “La Finlandia non ha mai dimenticato che la guerra è una possibilità, mentre in Svezia la gente deve essere un po' scossa per capire che il rischio è reale.”

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