Come dopo l’Euro, sul tavolo c’è la questione del licenziamento dell’allenatore. Parliamo di 1,45 milioni… che la Federazione non ha più nelle sue casse. Una penalità da cumulare con lo stipendio di un futuro allenatore. Il che è ben lungi dall’essere un dato di fatto dato che in Federazione ci prendiamo il tempo per pensare e preparare la valutazione di Tedesco sulla base di analisi quantitative e sensazioni del nucleo.
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Vice capo della divisione sportiva e capo dell’unità calcio
Di Frédéric LarsimontPubblicato il 18/11/2024 alle 18:26
Tempo di lettura: 2 minuti
JSono sempre la persona giusta al posto giusto. » Domenico Tedesco non dubita di nulla. È rimasto tenacemente fedele alle sue posizioni fin dalla prima ondata di critiche che hanno spazzato via le sue illusioni di unità del Paese attorno alla causa che incarna e difende. L’Euro gli aveva mandato un primo messaggio, la Nations League gliene ha appena mandato un secondo. E come se ciò non bastasse, i dati relativi all’anno solare più disastroso per un allenatore belga dal 2009 hanno affinato il messaggio. Quell’anno, il trio di allenatori successivi composto da René Vandereycken, Francky Vercauteren e Dick Advocaat, aveva faticosamente raccolto il 36,1% dei punti in palio (13 su 36 con 7 sconfitte). Per una caduta nel ranking Fifa da 54e a 66e luogo del mondo. Quindici anni dopo, il bilancio di Domenico Tedesco è appena migliore, con il 38,1% dei punti (6 sconfitte), chiudendo una stagione da 3e domenica sconfitta consecutiva contro Israele.
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