(Bloomberg) — Standard Chartered Plc e Standard Bank Group Ltd. stanno esplorando la possibilità di collaborare con il Lesotho per raccogliere un fondo per aiutare il paese a soddisfare il proprio fabbisogno energetico e iniziare ad esportare energia.
Le banche mirano a collaborare con il governo per attrarre investimenti nel Fondo di transizione energetica di Sua Maestà il Re Letsie III, secondo una dichiarazione dell’ufficio del re. Standard Chartered, che ha sede a Londra, è presente in numerosi paesi africani, mentre Standard Bank, con sede a Johannesburg, è il più grande finanziatore del continente.
Standard Chartered lavorerà “con il Regno del Lesotho per perseguire una ‘piattaforma nazionale’ unica nel suo genere in grado di sostenere le ambizioni del paese”, ha affermato Marisa Drew, responsabile della sostenibilità di Standard Chartered, nei commenti inviati a Bloomberg. “Sfruttare la finanza mista programmatica di questo tipo è un modo innovativo per attrarre investimenti esteri del settore privato verso le economie dei mercati emergenti”.
Il regno montuoso, un’enclave all’interno del Sudafrica, dispone di abbondanti risorse eoliche, solari e idroelettriche, ma importa gran parte della sua elettricità. Guadagna valuta estera fornendo acqua al Sud Africa e vendendo mohair dalle sue mandrie di capre d’Angora.
Bisogni domestici
“Storicamente è stato difficile reperire investimenti da parte del settore privato e internazionale nel sistema energetico del Lesotho”, ha affermato l’ufficio del re nella dichiarazione. Il fondo “crea l’entusiasmante opportunità di dimostrare il potenziale delle economie emergenti di ‘saltare’ dalla povertà energetica all’abbondanza di energia pulita senza passare attraverso i combustibili fossili”, si legge.
La prima fase del progetto mirerà a soddisfare il fabbisogno energetico interno del Lesotho di 200 megawatt. Inizierà quindi a costruire capacità di generazione di energia in eccesso e ad espandere la propria rete di trasmissione per fornire elettricità alla regione attraverso il Southern Africa Power Pool.
Un certo numero di paesi dell’Africa meridionale, tra cui lo Zimbabwe e lo Zambia, stanno attualmente razionando l’energia a causa dell’insufficiente capacità di generazione.
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