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È morto all’età di 95 anni Charles Dumont, il compositore di Edith Piaf

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Dopo il successo di No, non mi pento di nulla, scritta per la Môme, il compositore le consegnerà una trentina di canzoni. Dopo la morte del cantante, il suo amico tornerà a cantare.

“Questa canzone farà il giro del mondo. Non ti lascerà mai più. Ti seguirà per tutta la vita. La piccola Piaf, con il suo incredibile intuito artistico, lo capisce subito componendo No, non mi pento di nullaCharles Dumont segnerà la sua carriera e, soprattutto, lascerà un segno nella canzone francese. Più di sessant'anni dopo, l'uomo che scrisse più di trenta partiture per Édith Piaf morì serenamente nella sua casa all'età di 95 anni, nella notte tra domenica e lunedì, dopo una lunga malattia nella sua casa.

Charles Dumont è nato il 26 marzo 1929 a Cahors, nel comune di Clément Marot, poeta preferito di Francesco IÈ. Nelle sue memorie, No, continuo a non pentirmi di nullascritto nel 2012, il cantante lo vedrà come un segno del destino. Per tutta la vita ha cercato di combinare bellissimi testi e belle melodie. Sua madre, una donna dalla salute fragile, affidò la sua educazione alla zia. Il bambino è serio a scuola ma ben presto la passione per il jazz lo invade. Ha sviluppato una passione per Louis Armstrong e ha preso lezioni di tromba. A 18 anni il suo talento come strumentista viene riconosciuto e ottiene una medaglia al conservatorio di Tolosa.

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La musica al servizio del canto

Nel 1949 una semplice operazione alle tonsille sconvolse per la prima volta la sua vita. Non poteva più suonare la tromba. Un disastro per lui. Il responsabile del grande organo della chiesa di Saint-Ambroise gli risolleva il morale introducendolo alla padronanza del pianoforte e al senso dell'armonia. Charles scopre la sua vocazione: compositore. Dal 1950 al 1960, Charles Dumont lucidò la sua tastiera, vivendo miseramente di lavoretti. Il primo successo di stima non tardò a incoraggiarlo. Danièle Dupré ricevette nel 1952 il premio Édith-Piaf per la sua interpretazione diOffertaper il quale ha scritto la melodia. Il suo destino è in movimento, ma Charles ancora non lo sa.

Tutto nella vita riguarda gli incontri. Ben presto incontra il paroliere Michel Vaucaire, un autore di talento che ha bisogno di un compositore dotato come lui. Insieme, scrissero per la crema della canzone francese dell'epoca: Lucienne Delyle, Marcel Amont, Cora Vaucaire… Nel 1960, restava da convincere solo il più grande di tutti, il piccolo Piaf. Il loro caotico incontro è ormai oggetto di leggenda. Il cantante inizia a rifiutare tre volte il giovane compositore. Il 5 ottobre 1960 arrivò finalmente il grande giorno. Piaf non sta bene ma si degna comunque di ricevere Dumont e Vaucaire. Il timido Charles prende il pianoforte. Preme con forza sulla tastiera. Canticchia No, non mi pento di nulla. Il resto è noto. Con il suo istinto infallibile, la Piaf capisce subito di aver trovato il compositore che le permetterà di tornare sul palco.

“Il jazzista di Cahors”

Ma questa storia di amicizia e ammirazione purtroppo non durerà. Si interruppe bruscamente addirittura il 10 ottobre 1963 con la scomparsa dell'incomparabile cantante. Scontento di aver perso colei che gli aveva rivelato il talento, sperimenta un breve viaggio attraverso il deserto. Sarebbe però ingiusto riassumere la carriera di Charles Dumont nei trenta piccoli gioielli che il compositore offrì a colei che chiamò sempre con immenso rispetto “Madame Édith Piaf”.

Inizialmente sconvolto, Dumont arricchì la sua tavolozza componendo musica per soap opera (Le avventure di Michel Vaillant, Diavolo Rosso) o film, ad esempio Traffico et Paratadi Jacques Tati. Nel 1967, una seconda donna di talento bussò alla porta del suo destino artistico. Il suo nome è Sophie Makhno. Donna dai molteplici talenti, cantautrice, segretaria di Barbara e Anne Sylvestre, gli dà la forza di farsi finalmente avanti. Questo sottile paroliere scriverà testi che riflettono perfettamente la sensibilità del compositore. Parlano tutti d'amore e i loro titoli sono eloquenti: Notte insonne a Honfleur, che si amano, amami, Canzoni d'amore senza dimenticare i più famosi, La tua sigaretta dopo il sesso…

Il compositore diventa cantante. Il duo passò di successo in successo fino all'inizio degli anni '80, collezionando ben tre dischi d'oro con i famosi Sigaretta ma anche Una canzone et Amori impossibili. Il modesto Charles Dumont, elevato al rango di cantante di punta, ricorderà la formidabile premonizione di Edith Piaf che, eterno Pigmalione, gli disse: “Nessuno canta le tue canzoni meglio di te, ci metti così tanto cuore, così tanto sentimento che ne sono sorpreso anch'io. »

Ormai riconosciuto come un cantante di punta, il “jazzman di Cahors” non perderà la testa. Sempre desideroso di dare vita alla grande storia della canzone, registrerà Mi affido a teparole di Jacques Brel scritte per Piaf. Nel 2007 sarà orgoglioso che Barbra Streisand riprenda trionfalmente la carriera Il Muro (Sono stato qui). Fino al suo ultimo respiro resterà umile, perché sapeva e amava ripetere: “Personalmente devo tutto a Edith. »

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