l'essenziale
I sindacati agricoli promettono, lunedì 18 novembre, “fuochi di rabbia” in tutti i cantoni dell'Alta Garonna. Stanchi delle “promesse non mantenute”, stanno ancora una volta facendosi avanti.
Reddito in calo, rischi climatici, allevamenti malati, clima sociale, G20, rifiuto dell’imminente firma di un trattato di libero scambio da parte della Commissione Europea con i paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), gli agricoltori si preparano, questo lunedì, 18 novembre e per diversi giorni, per agire. Non saranno i falò, ma quelli “della rabbia” dopo “promesse non mantenute”.
Questo lunedì dalle 19:00
I Giovani Agricoltori (JA) e la Federazione dipartimentale (FDSEA) dell'Alta Garonna invitano i professionisti a manifestare in ogni cantone, a partire dalle 19, rendendosi visibili: “fuochi di rabbia, striscioni, pannelli”, programmano i sindacati che credono che “non va più niente bene”.
“Fuochi leggeri e visibili senza pericolo”
Due giorni fa la presidente della FDSEA 31 Laure Serres ha voluto rassicurare sulle diverse iniziative intraprese sul territorio: “Ogni organizzazione locale decide liberamente le azioni da realizzare. L'idea è quella di accendere fuochi visibili da quante più persone possibile, simboleggeranno la nostra stanchezza, ma non si tratta di mettere in pericolo cose o persone. Lo faremo lontano dalle case, senza rischio di propagazione dell’incendio. Tuttavia, gli automobilisti dovranno pazientare questo lunedì. A Muretain, diverse rotatorie e alcuni campi saranno incendiati, annuncia il segretario generale della FDSEA Luc Mesbah.
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