Nel Vendée Globe, la realtà di un giorno raramente è quella del giorno successivo, dimostrando ancora una volta che non ha senso celebrare troppo in fretta i propri colpi di genio – o piangere per la propria sfortuna – perché le cose non sono mai scolpite nella pietra. Questo è ciò che ha potuto osservare l'ex leader Jean Le Cam, superato nelle ultime ore da Sébastien Simon, i cui venti sono molto più favorevoli. Facciamo il punto.
- Simon scende da Le Cam e prende il controllo
Per il secondo risveglio consecutivo, questa domenica mattina, il “re” Jean Le Cam (Tutto comincia a Finistère – Armor-Lux) era ancora seduto sul suo trono, in testa alla classifica provvisoria, davanti al francese Sébastien Simon (Groupe Dubreuil) e lo svizzero Alan Roura (Hublot). Ma mentre il decano della competizione aveva ancora quasi 30 miglia di vantaggio sul secondo classificato di sabato, l'italiano Giancarlo Pedote (Prysmian), il bretone deve ora fare i conti con una mancanza di vento molto problematica. Così problematico che il bretone ha visto durante la giornata Sébastien Simon lasciarlo da parte e prendere il comando della gara. Quando Le Cam fatica a superare i 5 nodi, il suo connazionale gli regala altri dieci nodi sul cronometro.
- La classifica questa domenica pomeriggio
1. Sébastien Simon (Groupe Dubreuil), 22.479 miglia dall'arrivo
2. Jean Le Cam (Tutto inizia a Finistère – Armor-Lux) a 9 miglia dal primo
3. Sam Goodchild (vulnerabile) 21,7 miglia dal leader
4. Alan Roura (Hublot) a 33 miglia dal leader
- Louis Burton nel duro (prima del recupero)
“Una grossa crepa.” Questo è ciò che ha sentito Louis Burton nella notte tra sabato e domenica a bordo del suo Imoca Bureau Vallée. Quel tipo di rumore che, quando sei solo al mondo sulla tua barca in mezzo all'Atlantico, è sufficiente per far scattare qualche allarme nella tua testa.
“Dopo aver preso tutte le precauzioni necessarie ed effettuato una serie di controlli, ha constatato la presenza di crepe sulla coperta dell'imbarcazione (in corrispondenza della crocetta del Gennaker), che potrebbero rischiare di pregiudicare l'integrità strutturale dell'imbarcazione”, si precisa nella comunicato stampa, aggiungendo che lo skipper ha continuato le sue indagini e per il momento è rimasto in regata. Una decisione che ha dato i suoi frutti visto che è passato dal 33° al 20° posto in poco più di 24 ore.
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