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Centinaia di manifestanti hanno invaso venerdì il Parlamento dell'Abkhazia, regione separatista filo-russa della Georgia, per denunciare il recente accordo di investimento concluso con Mosca, riferisce l'agenzia di stampa russa TASS.
Mentre i parlamentari votavano sulla ratifica dell'accordo firmato lo scorso ottobre a Mosca, i manifestanti riuniti davanti al Parlamento hanno utilizzato un camion per abbattere le porte di sicurezza poste attorno all'edificio situato nella capitale Sukhumi.
Nelle immagini video trasmesse dalla TASS vediamo i manifestanti che si precipitano numerosi nel cortile del Parlamento. Altre immagini su Telegram mostrano i manifestanti che cercano di aprire i cancelli usando delle corde.
Secondo i servizi di emergenza, almeno nove persone sono state portate in ospedale.
La sessione del Parlamento è stata annullata e la presidenza dell'Abkhazia ha dichiarato in un comunicato che l'accordo sarebbe stato abbandonato.
Un leader dell'opposizione, Temour Goulia, ha detto alla Reuters che i manifestanti inizialmente chiedevano solo il ritiro dell'accordo, ma che ora intendono ottenere le dimissioni del presidente dell'autoproclamata repubblica, Aslan Bjania.
L'accordo firmato in ottobre dal ministro dell'Economia russo Maxime Rechetnikov e dalla sua controparte abkhaza Kristina Ozgan dovrebbe consentire alle aziende russe di investire in progetti in Abkhazia, mentre i suoi detrattori lo vedono come un attacco alla sovranità della regione e temono di perdere le loro proprietà.
A Mosca, il Ministero degli Affari Esteri ha detto di seguire con preoccupazione gli sviluppi a Sukhumi e ha stimato che gli eventi di oggi scoraggeranno gli investimenti stranieri in Abkhazia.
(Filipp Lebedev e Lucy Papachristou a Londra, con l'ufficio di Mosca; versione francese Mara Vîlcu e Tangi Salaün, a cura di Sophie Louet e Blandine Hénault)
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