Un nebbioso lunedì sera di novembre, nel cuore di Bourges. Quella sera più di 200 persone avevano prenotato la loro serata al bar Incontournable.
Sono le 22 passate quando il comico Rabah Benachour sale su uno sgabello alto come palcoscenico… Uno sgabello alto. Un microfono. Alcune luci casuali. Un comico in piedi di fronte agli ospiti. Il palco è pronto. Semplice. Di base.
Qui niente “quarta parete”, come si suol dire. Il pubblico è uno stakeholder. La valvola è un dialetto padroneggiato da tutti. Anche risate.
In Francia, da diversi anni, nessuna città sfugge al fenomeno dello “stand up”. Come spesso accade, Parigi è considerata il centro del mondo, con le sue numerose commedie da club… Ma l’onda ha raggiunto i “territori”.
Da Bourges a Louviers, da Herbiers a Vierzon, da Orleans a Chambourcy… Non si contano più le scene in cui gli aspiranti comici mettono alla prova le loro valvole negli interstizi della loro agenda di insegnante, venditore, camionista o operaio.
Come spiegare l’esplosione di questi nuovi caffè-teatro nelle città e nei villaggi? Perché così tante persone? Come possiamo leggere il nostro bisogno di ridere, noi spettatori?
Di chi sono gli eredi questi comici? Dovremmo vedere pirati che stanno “hackerando” un ecosistema di performance dal vivo ancora troppo sclerotico?
Umore. Da tutti. Con tutti. Ovunque. E se quella fosse una risata democratica? Una forma accessibile, inclusiva, che dia visibilità a chi troppo spesso è stato relegato? E se questa fosse arte popolare?
Per andare oltre:
I riferimenti del Spettacolo stand-up creato da Mohamed El Khatibin tournée in tutta la Francia.
In piedi! Umorismo minoritario nei media in Franciaarticolo di Nelly Quemener pubblicato sulla rivista Terrain.
Spettacoli comici, un settore dinamico ma fragilearticolo di France Info Culture per AFP.
Il Berry Comedy Club, la nuova compagnia di cabaret di Bourgesarticolo di Berry Républicain.
In Vandea, il Carton Comedy Club si trasforma per il suo ritornoarticolo da Ouest France.
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