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Sinner batte Ruud in due set: è in finale alle Atp Finals di Torino

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LorenzoTopello

16 novembre 2024 (modifica alle 21:58) – MILANO

Superato il penultimo ostacolo, ora resta il traguardo da tagliare da vincitore fra gli applausi della sua gente. Jannik non tradisce, non delude, non smette di esaltare il pubblico dell’Inalpi Arena, vince con naturalezza disarmante: eccolo il pass per l’ultimo atto di queste Finals torinesi, eccola l’occasione di riscattare la sconfitta dell’anno scorso all’ultimo atto contro Djokovic. Il titolo di Maestro è distante solo un alto passo, dopo la vittoria in semifinale contro Casper Ruud: è finita 6-1 6-2 in un’ora e nove minuti per Sinner che alle 18 di domani, in finale, troverà Taylor Fritz, capace di superare Zverev nell’altra semi. Con una peculiarità: i due si sono incontrati al secondo turno del round robin. Sinner, con un copia e incolla di quel risultato (2-0 chirurgico nei momenti chiave della gara) può entrare nella storia.

in mezz’ora

L’ultima sfida fra l’azzurro e il norvegese era avvenuta in un match esibizione a inizio 2024, posta in palio incomparabile rispetto a un pass per il salotto buono (anzi, buonissimo) delle Finals. Jannik lo sa e parte spigliato: prende il comando dello scambio e non lo molla neanche per idea. Serve per primo e chiude facilmente il primo game con un preciso diagonale di dritto. Quando la battuta è riservata all’avversario il menù è chiaro: risposta profonda e accelerazioni da fondo campo su cui Ruud è in inevitabile ritardo. Dimostrazione di luccicante bravura sul 15-30, quando l’azzurro si ritaglia due palle break con uno dei punti più belli del torneo: accelera a piacimento a destra e a sinistra, cuce con ago e filo la palla corta e, sulla risposta di Ruud, inventa un lob che finisce all’incrocio delle righe. Palla break che, per inciso, concretizza immediatamente con un altro dritto micidiale: è subito 2-0, primo boato dell’Inalpi Arena. Cui segue un’ovazione per il primo ace della gara, con cui l’azzurro fa tris nel primo set. Non è necessario strafare adesso: il norvegese prova a spaventarlo con un gran dritto a tutto braccio con cui conquista due palle break sul 3-1 per l’azzurro. Ma Sinner, nonostante un servizio che collabora fino a un certo punto (56% con la prima, nel primo parziale), è di ghiaccio e lo disinnesca, approfittando di due leggerezze di Ruud che fallisce i tentativi di passante. E poi si prende il game ai vantaggi. Non contento, strappa un altro break (a zero, peraltro) con una volée di rovescio che lascia immobile l’avversario. Il parziale si chiude 6-1 in mezzora. Applausi a scena aperta.

adrenalina

Il secondo set si apre con meno scossoni: Ruud tiene il servizio, Jannik continua a non strafare con la prima di servizio ma la solidità nello scambio gli permette di tenere a bada le folate del norvegese. Casper spinge sui propri turni di battuta ed evita il break, progettando poi di rifilarlo a Jannik quando l’azzurro va sullo 0-30 nel quarto game. Ma il copione è lo stesso del primo set: Sinner accelera tornando a mettere in campo la prima, regalandosi anche un ace per il 30-30, e porta la situazione sul 2-2 con un altro ace. L’Inalpi Arena lo coccola, lo carica, aspetta la scarica di adrenalina che solo un break conquistato sa dare. E Jannik esegue puntuale, facendo come Ruud al game precedente: lo sorprende sullo 0-30, poi gli strappa il servizio con pazienza ai vantaggi. La differenza fra un ottimo giocatore e un fuoriclasse, dopotutto, sta nello sfruttare opportunità così. Prima di sganciare tre ace nel giro di due minuti. Ruud è alle corde e tentenna di nuovo al servizio, Sinner ora si diverte e gli nega lo smash con due clamorosi recuperi consecutivi: alla fine il punto non va a Jannik, sarebbe venuto giù il palazzetto. Poco male, c’è un altro break: 5-2 con un’altra risposta affilata. E può cominciare il countdown dell’Inalpi Arena, con Sinner che serve per il match e ovviamente non fallisce, lasciando Ruud a zero nell’ultimo game. Nonchalance, sorrisi e bello stile: Jannik torna a giocarsi il titolo di Maestro all’ultimo atto.

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l’ultimo ostacolo

Ora sulla strada di Sinner c’è Taylor Fritz, come nella finale dell’ultimo Us Open e nell’incrocio durante la fase a gironi di queste Finals. La speranza, per Sinner e per tutto il nostro sport, è che l’epilogo sia identico ai due precedenti: con quel boato, quel coro, quel pugno che Jannik stringe con orgoglio per festeggiare ogni vittoria portata a casa. Un altro salto da compiere, l’ultimo prima di tagliare il traguardo da vincitore assoluto.Arena, non prima delle 18.

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