Ha vacillato ma non è caduto: di fronte alle conseguenze della crisi di violenza scoppiata giovedì 7 novembre ad Amsterdam, in seguito alla partita di calcio tra Ajax e Maccabi Tel-Aviv, il governo olandese ha evitato per un pelo la caduta venerdì novembre. 15.
Il segretario di Stato alle Finanze, Nora Achahbar, membro del partito di centrodestra Nuovo Contratto Sociale (NSC), uno dei quattro partiti della coalizione guidata dal primo ministro Dick Schoof, aveva annunciato in giornata le sue dimissioni. Questa avvocatessa di origine marocchina, ex avvocato e poi procuratore, si è detta scioccata dai commenti razzisti espressi da diversi suoi colleghi durante le discussioni sugli eventi che hanno scosso la capitale del paese.
Si sarebbero dimessi anche gli altri ministri del NSC, provocando così una crisi, appena quattro mesi e mezzo dopo l’entrata in carica della coalizione che riunisce anche il partito liberale (VVD), il partito agrario BBB e il partito Partito per la Libertà (PVV), la formazione di estrema destra di Geert Wilders? Intorno alle 22, dopo una lunga discussione tra i leader dei quattro partiti, vengono presentate le dimissioni di MMe Achahbar fu approvato ma la coalizione sopravvisse, i membri del Nuovo Contratto Sociale decisero di non imitare il loro collega.
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«Polarizzazione»
Lo ha spiegato in una lettera ai deputati “La polarizzazione della società [néerlandaise] minaccia il legame tra le persone » e risulta “gli altri sono visti come avversari, non come pari”. Un'allusione ai commenti di Wilders sugli avvenimenti di Amsterdam, ma anche ai discorsi pubblici di altri funzionari.
Lunedì 11 novembre il ministro delle Finanze, Eelco Heinen, avrebbe stimato che gli autori delle violenze di Amsterdam fossero “il peggio della società”. Ma secondo alcune fonti dell’Aia, questo funzionario liberale, in realtà, avrebbe voluto parlare di antisemitismo per giudicare che questo problema non poteva essere risolto così. “un pulsante che viene premuto per espellere il pus”.
Jurgen Nobel, un altro membro liberale del governo, Segretario di Stato per la Partecipazione e l’Integrazione, ritiene che il paese si trovi di fronte a “un grosso problema di integrazione” giovani musulmani che “un gran numero di loro non rispetta gli standard e i valori a cui sottoscriviamo”.
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