Il gruppo NRJ ha avuto un incontro con i tribunali venerdì 15 novembre. E se i media hanno accolto con favore la decisione della Corte d'appello di Parigi nei confronti del suo ex conduttore Sébastien Cauet, hanno invece registrato un amaro fallimento nel caso Manu Lévy. Il tribunale del lavoro di Parigi ha dato ragione ai dipendenti nella causa tra la radio e quattro ex collaboratori. Quest'ultimo aveva denunciato il clima mortale che regnava nella stazione a causa di a “capo tirannico”accuse che la stella del lavoratore mattutino confuta categoricamente.
NRJ “si riserva il diritto di ricorrere”
Tuttavia, gli atti di molestia morale sono stati riconosciuti e la radio è stata condannata a pagare più di 310.000 euro a Isabelle Giami, Valentin Chevalier e Aude Fraineau. La maggior parte di questa somma corrisponde al trattamento di fine rapporto, alla riclassificazione del contratto da CDD a CDI, agli straordinari e alle ferie retribuite. Ma la sentenza vieta anche a NRJ di risarcire 10.000 euro alle tre ex voci dei “6/10”, a titolo di danno morale. Anche Cyrille Laporte, membro del comitato economico e sociale, che ha contestato un avvertimento dopo un tentativo di licenziamento, dovrà essere risarcito di 8.000 euro da Chérie FM, di proprietà di NRJ. Solo Pauline Bordja, un'altra co-conduttrice, ha visto respingere tutte le sue richieste.
“È una vita fantasticacantoria abbastanza chiaro e severo per NRJ“, ha accolto l'avvocato degli editorialisti, Me Pierre Vignal, contattato telefonicamente dall'AFP. Da parte sua, NRJ “ha preso atto delle decisioni annunciate” in un comunicato stampa e “si riserva il diritto di ricorrere” sottolineando “che le richieste dei querelanti si basano in parte su accuse sollevate da un'indagine interna del 2023” la cui validità è contestata.
Gestione tossica denunciata dai colleghi di Manu Lévy
Martedì 2 aprile 2024, “Libération” ha pubblicato un'inchiesta esplosiva sul comportamento di Manu Lévy nella stazione dove lavora dal 2011. Raccogliendo numerose testimonianze di collaboratori, il quotidiano ha denunciato il ritmo estenuante imposto dal capo della banda, consueto anche con commenti omofobi, misogini e xenofobi. Una situazione di disagio, che mette a rischio la loro salute, di cui alcuni si erano lamentati con Gaël Sanquer, vicedirettore dei media musicali del gruppo NRJ, che avrebbe difeso sistematicamente il suo presentatore inchiodando “IL lavagna, caricaturale e fuorviante” redatto dai ricorrenti.
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