Corsia 20, Rabat
Oggi, venerdì, Fawzi Lakjaa, ministro incaricato del Bilancio, ha elogiato lo spirito di responsabilità e la serietà che ha caratterizzato fin dall’inizio la discussione del disegno di legge finanziaria per l’anno 2025, sottolineando che “l’attenzione allo spirito di responsabilità e La serietà non è per cortesia, ma perché il disegno di legge finanziaria è considerato uno dei maggiori momenti politici che stiamo vivendo”.
Lakjaa ha affermato nella sessione plenaria che si è tenuta oggi sera, venerdì 11 novembre 2024, per ascoltare la risposta del governo in merito alla somma dei commenti dei parlamentari e al voto sulla parte 2 e sull’intero progetto di legge finanziaria, che “il progetto di legge finanziaria il diritto finanziario è solitamente considerato una risposta a esigenze realistiche fondate su una prospettiva politica articolata su più assi, che solitamente riassumiamo in termini di riferimenti, priorità e individualità”.
Il funzionario governativo ha sottolineato: “Prima di approfondire gli assi del progetto, l’approccio principale al quadro politico è leggere il momento nelle sue dimensioni internazionali e nella sua intersezione con le complessità locali e nazionali”.
Lakjaa ha sottolineato: “In un clima di tensione geopolitica che mette il mondo sull’orlo dell’esplosione, e con il conseguente offuscamento dell’orizzonte economico e dei rischi che influenzano le relazioni economiche e politiche internazionali, il nostro Paese ha continuato a confermare la sua capacità di affrontare situazioni volatili circostanze, dimostrando così la resilienza dei suoi tessuti economici e sociali”.
Lakjaa ha affermato: “L’impronta politica del progetto finanziario è evidente nel bilanciare le variabili della realtà e le possibili risposte sulla base dei riferimenti dichiarati”, sottolineando che “questo approccio, che è incorniciato da dimensioni costituzionali, ha al centro il ruolo strategico di le Regie Direttive prima del ruolo del modello di sviluppo e del programma di governo”.
Lakjaa ha sottolineato: “È evidente che la dimensione strategica reale gioca il ruolo di valvola di sicurezza e di protettrice della direzione generale, indipendentemente dalle nuove circostanze e contesti interni, cosa che possiamo chiaramente intuire attraverso un fugace confronto tra il Marocco di oggi e il Marocco 25 anni fa.” Cioè, le trasformazioni che il nostro Paese ha vissuto sotto il regno di Sua Maestà il Re Mohammed VI, possa Dio concedergli la vittoria”.
Lakjaa ha sottolineato che “il Marocco oggi ha uno status tra le nazioni che equivale a un grande paese che intende cambiare le scelte politiche classiche per colmare il divario con il Marocco, per non parlare del livello di modernizzazione globale che il paese ha sperimentato”.
Lakjaa ha ricordato “la forza delle scelte politiche delle Loro Maestà, che costituiscono un riferimento per i disegni di legge finanziaria oltre alle altre componenti di riferimento rappresentate dal modello di sviluppo e dal programma di governo, nonché le correzioni imposte dalle immediate trasformazioni interne e esternamente.”
Lakjaa continua: “All’osservatore che adotta una visione parziale, come valutare i risultati di un anno, può sembrare che i riferimenti siano completamente assenti o che non abbiano alcun effetto se esistono, e questo è uno dei risultati di ignorando i contesti e non guardando al lavoro e ai risultati come episodi successivi e interconnessi che si completano a vicenda”, aggiungendo che “la visione cumulativa è ciò che può fornire un quadro fedele della credibilità dei riferimenti e delle tendenze generali”.
Su questa base, aggiunge il ministro incaricato del Bilancio, “possiamo tornare alle scelte che hanno inquadrato la finanza degli ultimi tre anni, e scopriremo che sono del tutto coerenti con le scelte strategiche generali che hanno inquadrato la scena”.
Lo stesso portavoce ha affermato: “Per quanto sia diventato chiaro partire da un quadro politico sobrio, che smantelli le determinanti del momento e anticipi l’orizzonte per determinare le priorità dei progetti, esso è governato dalla stessa logica, e anche se appare formalmente che ci sono tante priorità in un anno, il motivo è dovuto al fatto che la maggior parte dei progetti prioritari richiedono diversi anni per essere completati”.
Il ministro Fawzi Lakjaa ha affermato: “Se prendiamo, ad esempio, l’istruzione, la sanità e la protezione sociale, non saremo sorpresi di scoprire che sono priorità che si ripetono ogni anno in base al numero di anni assegnati per il completamento dei workshop , sapendo che non si deve attendere la conclusione dei laboratori come condizione per l’apertura di altri laboratori”, rilevando che “oltre a ciò si prevedono priorità che potrebbero essere imposte da circostanze eccezionali di emergenza che non possono tollerare il rinvio”.
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