Lo spagnolo gioca con un cerotto al naso per i problemi respiratori ma regala spettacolo, anche se il russo lo porta al tie break nel secondo parziale. Finisce 6-3 7-6
Quando gioca così è uno spot per il tennis che conquisterebbe anche i più riottosi. Carlos Alcaraz riemerge dai dolori psico-fisici degli ultimi giorni e regola Andrey Rublev in due set: 6-3 7-6 (8). Lo fa infiammando l’Inalpi Arena con tutti i colpi del suo repertorio: sventagliate da fondo, recuperi prodigiosi, palle corte, scambi domati a rete. E alla fine, anche lui come ieri Sinner chiama l’applauso di un pubblico scatenato portando il dito all’orecchio. Sì, il numero 3 del mondo è tornato, nonostante il cerotto fucsia al naso per i noti problemi respiratori, e promette di regalare ancora tanto spettacolo alle Atp Finals. La porta per le semifinali si riapre per lo spagnolo, dopo la sconfitta all’esordio contro Ruud, in attesa della sfida di stasera tra Zverev e il norvegese. E venerdì si preannuncia un grande match tra lui e il tedesco n.2 Atp.
la partita
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“Contro Ruud ho avuto problemi di stomaco, non stavo bene. E sono stanco, sono stanco mentalmente alla fine di una stagione senza pause”, aveva rivelato Alcaraz dopo il deludente esordio torinese. Nella seconda partita il linguaggio del corpo è nettamente diverso. Rublev parte con il piglio giusto, tiene i piedi sulla riga di fondo, aggredisce e, allo stesso tempo, cerca di essere paziente perché sa delle difficoltà accusate dallo spagnolo a Torino negli scambi prolungati. Poi, sul 2-2, succede una cosa. Alcaraz compie uno dei suoi prodigiosi recuperi e costringe Rublev a giocare uno smash non facile che sbaglia. Quel game, annullando due palle break, il russo lo porterà a casa ma nella memoria selettiva si deposita come un tarlo, anziché essere da sprone. Insomma, riappaiono i fantasmi per Andrey, proprio mentre Carlos sale via via di livello e comincia a deliziare il pubblico con palle corte, passanti da fuoricampo, accelerazioni lungolinea. Il crollo avviene nel settimo game, sul 3-3. Rublev è avanti 40-15 al servizio, poi commette due errori (di cui uno clamoroso a campo aperto) e un doppio fallo e consegna ad Alcaraz una palla break che lo spagnolo trasforma con una grande accelerazione di diritto. E sul 5-3, ancora un break: Rublev fuori giri e inesorabilmente falloso. È 6-3 per Alcaraz. Nel secondo tempo c’è un equilibrio perfetto nel punteggio fino al 6-6 per Alcaraz. Entrambi tengono i rispettivi servizi senza concedere nemmeno una palla break, sebbene Rublev mostri ancora qualche segno di nervosismo (due volte, all’inizio del set, è costretto a ricorrere ai vantaggi). Al tie break lo spagnolo scappia via 4-1, poi sale 5-3 con l’ennesimo recupero miracoloso (dritto in “chop”, pallonetto e passante). Un doppio fallo fa rientrare Rublev che si procura un set point, ma Alcaraz lo annulla con lo schema servizio-diritto. Poi l’ace per il primo match point, sventato dal russo al servizio. E ancora un set point per Rublev. Alla fine è Alcaraz a chiudere 10-8 domando uno scambio combattuto.
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