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“I discorsi brutali di Trump non sono nulla in confronto all’annientamento economico e strategico dell’Europa”

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Molti commentatori del mondo politico e mediatico criticano la vittoria di Donald Trump, invocando il collasso delle nostre democrazie e sottolineando il pericolo che ciò lascia incombere sull'Unione Europea. Per Natacha Polony, direttrice editoriale di “Marianne”, la rielezione di Donald Trump è solo un sintomo, e non una causa, dello stato di tensione e di frattura delle società occidentali. Inoltre, non costituisce una tragedia per l’Europa, il cui declino economico e strategico è già in fase avanzata.

Lascia che la polvere si depositi. Aspettate che vengano evacuati i commenti penetranti sulla democrazia in pericolo e sul fascismo in arrivo, e guardate con calma cosa significherà la seconda elezione di Donald Trump e quali meccanismi potrà innescare. Una prima osservazione: le reazioni che ha suscitato sono esattamente quelle che si aspettavano i milioni di cittadini americani che hanno votato Trump e i milioni di persone nel mondo che dicono che avrebbero potuto farlo. È anche una parte significativa della motivazione di questo voto (o di quello, in Francia, per il Raggruppamento Nazionale): godersi il disgusto di queste élite che per mesi hanno gridato al fascismo e le cui lezioni morali non sono state logorate. Motivazione negativa, nata dal risentimento, certamente.

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