Attentati del 13 novembre: processo, vittime… 9 anni dopo, una ferita ancora aperta

Venerdì 13 novembre 2015 130 persone sono state uccise nel corso di diversi attacchi terroristici sferrati contemporaneamente nella regione parigina. Uno sguardo ai fatti, 9 anni dopo.

Il trauma

Allo Stade de France, al Bataclan e nei bistrot del 10° e 11° arrondissement… i terroristi hanno ucciso 130 persone e ne hanno ferite centinaia la sera del 13 novembre. Negli ospedali parigini sono stati registrati 486 casi di cure legate agli attentati.

Secondo il Ministero dell'Internoil terribile assalto è iniziato alle 21:20, quando un primo terrorista ha fatto scattare la sua cintura esplosiva allo Stade de France. Poi, 5 minuti dopo, in rue Bichat a Parigi, sono stati sparati dei colpi contro i residenti, prima che dall'altra parte della città un secondo terrorista facesse esplodere la sua cintura esplosiva a due passi dall'incontro franco-tedesco. Poi, rue Charronne, altri colpi. Una terza cintura di esplosivi è stata poi fatta esplodere in Boulevard Voltaire.

Alle 21:49 tre terroristi sono entrati nel Bataclan. Pochi minuti dopo, una nuova esplosione risuonò allo Stade de France e una quarta sparatoria si verificò in Boulevard Beaumarchais. Alla fine, alle 22:04, il primo agente di polizia di Bac è entrato nel Bataclan e ha ucciso uno dei terroristi. A lui si uniranno i Raid e la BRI due ore dopo.

Il processo

In totale, 20 persone erano sul banco degli imputati per essere state coinvolte nella preparazione di questi attacchi. Tra questi, 12 hanno rischiato l'ergastolo. Il più noto di loro è l'unico sopravvissuto del commando terroristico: Salah Abdeslam. Fu condannato all'ergastolo irriducibile. In altre parole, non potrà mai chiedere una riduzione di pena.

Inizialmente incarcerato in Belgio, dove è stato arrestato, è stato trasferito in Francia nel febbraio 2024 per essere imprigionato nella regione parigina.