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Marie-Laure Buisson, autrice di “Espionnes”, è stata ospite di franceinfo

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Pubblicato il 12/11/2024 13:23

Aggiornato il 12/11/2024 17:33

Tempo di lettura: 2min – video: 7min

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Convocazione dell’ambasciatore israeliano: una “prima reazione” da parte della Francia, spiega un colonnello della riserva dell’aeronautica
Convocazione dell’ambasciatore israeliano: una “prima reazione” da parte della Francia, spiega un colonnello della riserva dell’aeronautica
(franceinfo)

Marie-Laure Buisson è stata ospite della trasmissione 11:00/13:00 di Franceinfo, martedì 12 novembre. È stata interrogata in particolare sulla convocazione dell’ambasciatore israeliano in Francia al Ministero degli Affari Esteri, in seguito ad un incidente diplomatico a Gerusalemme.

Joshua Zarka, l’ambasciatore israeliano in Francia, è stato convocato al Ministero degli Affari Esteri martedì 12 novembre, dopo l’arresto di due gendarmi francesi da parte della polizia israeliana giovedì scorso a Gerusalemme. Questi gendarmi avevano allora il compito di proteggere il ministro degli Affari esteri, Jean-Noël Barrot. “Quando c’è un problema, e ce n’è stato, la prima risposta (…) è convocare l’ambasciatore”spiega Marie-Laure Buisson, autrice del libro Spiee colonnello di riserva dell’aeronautica militare, su franceinfo. Questa è una procedura standard “quando ci sono attriti tra due nazioni, e in questo caso ce n’era uno, perché i due gendarmi arrestati erano considerati personale diplomatico, e quindi questo costituisce un problema”continua, descrivendo la convocazione di Joshua Zarka come “prima reazione”.

Quali potrebbero essere le conseguenze? “C’è una scala di graduazione”spiega Marie-Laure Buisson. Dopo che l’ambasciatore fu convocato, “c’è il richiamo del proprio ambasciatore, (…) e poi dopo c’è la pausa diplomatica, ma evidentemente non siamo ancora arrivati”sottolinea il colonnello riservista dell’aeronautica.

“Ma non sono qui per parlare di politica”ha spiegato l’ospite, ricordando che lo è “avere un dovere di riserva”. L’autrice ha poi parlato del suo lavoro, dedicato alle donne agenti segreti. “Un’operazione di intelligence è sempre un’operazione organizzata con largo anticipo”ha spiegato, tornando in particolare sull’esplosione dei cercapersone dei funzionari di Hezbollah in Libano. “Ciò di cui parlo nel mio libro sono questi metodi utilizzati da tutti i paesi che dispongono di servizi di intelligence (…) e che lavorano per essere sempre tre passi avanti rispetto al nemico”.

Guarda l’intervista completa nel video qui sopra.

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