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– Alain Madelin ritiene che stiamo assistendo alla “fine dello Stato di Babbo Natale”.
Negli ultimi giorni sono aumentate le richieste di sciopero da parte dei sindacati di diversi settori di attività, suggerendo a mese esplosivo di novembre. Invitato sul set di BFM TV, lunedì 11 novembre, a commentare questa notizia particolarmente tesa, l'ex ministro dell'Economia Alain Madelin descritto come “grave” IL “situazione politica” situazione attuale del paese. “In realtà, ciò a cui stiamo assistendo è davvero la fine dello stato di Babbo Natale. Siamo passati da “sempre di più” a “sempre di meno”»giudicò.
L'ex deputato di destra ha continuato paragonando la Francia a un susino. “È un po’ come un susino, abbiamo visto cadere gli ultimi frutti, e ci diciamo che basta scuoterlo per averne ancora un po’, gli ultimi, e così arriviamo a questo periodo in cui scuoteremo il susino per vedere cosa c'è”ha spiegato il politico 78enne.
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Il governo alle prese con il malcontento sociale
Tra le prossime mobilitazioni, quella del settore aereo avrà luogo questo giovedì. L'Unione Nazionale Piloti di Linea (SNPL) ha infatti annunciato uno sciopero per protestare contro l'aumento tassa di solidarietà sui biglietti aerei (TSBA), previsto dalla legge finanziaria 2025. Anche gli agricoltori faranno sentire nuovamente la loro rabbia. A metà ottobre, l’alleanza sindacale di maggioranza agricola FNSEA/Jeunes Agriculteurs ha chiesto “una ripresa delle azioni dal 15 novembre” su tutto il territorio. Il sindacato di Coordinamento Rurale del Lot-et-Garonne (CR47), da parte sua, ha annunciato una nuova mobilitazione a partire dal 19 novembre e desidera bloccare il trasporto ferroviario.
Nel settore dei trasporti si teme quindi una giornata nera le 21 novembre. Tutti i sindacati della SNCF hanno infatti indetto uno sciopero di 24 ore per giovedì 21 novembre, a seguito di un incontro con la direzione del gruppo ferroviario per discutere dello smantellamento di Fret SNCF e dell'apertura alla concorrenza. I CGT-Cheminots, Unsa-Ferroviaire, Sud-Rail e CFDT-Cheminots hanno avvertito che questa giornata di sciopero è “un ultimatum” avant “un movimento di sciopero più lungo e più forte a dicembre» se il governo e la SNCF non rispondono alle loro richieste.
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