Marco Giampaolo è all’ultima spiaggia? Non è dato sapere, almeno per il momento, ma la scelta del Lecce appare di campo. L’identikit corrispondeva alle seguenti caratteristiche: un tecnico che ha fatto bene con i giovani, in situazioni di difficoltà, con squadre di medio bassa classifica. Perché nella storia personale dell’allenatore si può notare come dia il meglio quando serve alzare il livello delle prestazioni. Quando c’è da inseguire un obiettivo più alto di una salvezza tranquilla (con il Milan e con il Torino) la situazione volge al peggio.
Non ci sono mezze misure. O bene o male, sin dall’inizio. Nell’ultima esperienza, con la Sampdoria, ha fatto così così da subentrato – 5 vittorie in 16 partite, un punto a gara – salvo poi andare malissimo nell’annata successiva, con zero punti in otto giornate, con una squadra che però era in mezzo a problemi economici e societari.
Eppure la parabola è lunga. Nella prima esperienza in A salva il Cagliari, venendo esonerato al secondo anno. Uguale a Siena, dodici vittorie e record di punti la prima stagione, poi esonero dopo dieci partite. Esoneri con Catania e Cesena, dimissioni a Brescia, ripartendo dalla Serie C con la Cremonese dove fa benino e si guadagna una chiamata con l’Empoli: decimo posto e addio, andando alla Sampdoria dove fa benissimo per un triennio e si guadagna la chiamata del Milan: quattro sconfitte in sette giornate ed è di nuovo esonero. Stessa storia al Toro dove viene rilevato da Nicola. Insomma, se non è l’ultima occasione davvero poco ci manca.
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