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Ruben Amorim al momento dell’addio: “A Manchester non sarò diverso” | Sportivo

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“Forse ho scelto la sfida più difficile, ma era quello che volevo”, assicurava Ruben Amorim nel marzo 2020, quando fu annunciato a sorpresa come allenatore dello Sporting.

“E se funzionasse?” chiese in quel momento. È andata alla grande, ma il legame è finito questa domenica a Braga, proprio dove tutto ebbe inizio, poco più di quattro anni e mezzo fa, quando i “leoni” scommisero 10 milioni sul record del giovane allenatore per allontanarlo dal Minho.

Quattro anni e mezzo dopo, con due campionati (e sulla buona strada per il terzo), due Coppe di Lega e una Supercoppa, Amorim saluta Alvalade come uno dei più grandi allenatori di tutti i tempi per la squadra di Lisbona, ma la sobrietà tornato all’ordine del giorno il discorso dell’allenatore in viaggio verso la panchina del Manchester United.

“È stata un’avventura incredibile”, ha ammesso intervista flash da Sport TV, subito dopo la fine della partita con Pedreira. “Ho più incertezze sul mio futuro [em Inglaterra] che nel futuro dello Sporting”, ha sottolineato, considerando che la squadra ha tutto per avere successo senza la sua presenza.

“L’allenatore che arriva [João Pereira deverá ser apresentado como seu sucessor esta segunda-feira] farà lo stesso lavoro, perché questi giocatori sono davvero speciali”, ha continuato, immaginando che la sfida dello Sporting nella sua carriera da allenatore fosse “molto più rischiosa” di quella che sta pensando di andare a vivere a Manchester.

È indiscutibile il grande lavoro che il tecnico ha svolto ad Alvalade, riuscendo a recuperare lo status di “grande” dello Sporting a livello agonistico.

E ha promosso un’autentica rivoluzione da quando è subentrato ai “leoni”, soprattutto in termini di valori e soluzioni in rosa. Del gruppo di giocatori ritrovato nel 2019-10, sono rimasti solo i giovani Gonçalo Inácio e Eduardo Quaresma, il che è illuminante rispetto alla profonda trasformazione della squadra.

Ruben Amorim, nel commiato, ha ringraziato il presidente dello Sporting Frederico Varandas, ma anche il dirigente del Braga, António Salvador, che lo ha lanciato giovanissimo come allenatore nei massimi circoli del calcio portoghese.

Al servizio degli “arsenalisti”, Amorim aveva battuto due volte lo Sporting nel 2020, alla vigilia della trasferta a Lisbona. Hanno eliminato lo Sporting, allenato da Silas, dalle semifinali di Coppa di Lega, 2-1, a gennaio e, meno di due settimane dopo, hanno battuto nuovamente la squadra dell’Alvalade allo stadio Pedreira, in campionato, 1-1. 0, con un gol di Francisco Trincão.

Adesso arriva a Manchester con un curriculum incomparabilmente superiore a quello presentato nel gruppo “Leonine”, ma promette di non cambiare nulla. “A Manchester non diventerò una persona diversa”.

Ma le parole di affetto e gratitudine hanno continuato a concentrarsi sullo Sporting. “Sono sempre stato molto felice e, in cinque anni, non mi sono mai sentito solo, anche se sono rimasto per una stagione [2022-23] non il quinto posto”.

Interrogato sui possibili acquisti nella rosa dei “Lions” del suo nuovo club in occasione dell’apertura del prossimo mercato invernale, Amorim non si è impegnato in nulla, ma ha sempre detto che certi contesti non possono essere replicati in club diversi.

Con forti rinforzi o meno nel nuovo club, Amorim garantisce una cosa: “Sono pronto per Manchester”.

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