Il Barça di Flick si è lasciato derubare domenica di parte del merito che si era guadagnato ad inizio stagione come squadra dall'enorme potenziale offensivo, capace di battere qualsiasi rivale si presentasse sulla sua strada. Sin Lamine Yamal -curiosamente non è stato titolare nella, fino ad allora, unica sconfitta nella Liga: contro l'Osasuna (4-2)-, zoppicante per qualche fastidio alla caviglia destra, la squadra catalana è stata indecisa e imprecisa in attacco, mostrando anche segnali di fragilità e indolenza. Un dato sintetizza perfettamente la situazione di disordine e caos vissuta alla Reale Arena dagli allievi di Hansi Flick: zero tiri tra i tre bastoni. Insomma, il portiere Remiro ha disputato una delle sue partite più tranquille, senza dover effettuare alcuna sosta. Infatti, e per essere onesti, ne ha segnato uno, parando un gol che era stato praticamente chiamato, ma era un rimbalzo di Aramburu mentre respingeva un cross in area di Fermín López..
Erano passati più di dieci anni dall'ultima volta che un evento simile si era verificato al “Can Barça”. L'ultima volta dobbiamo tornare al settembre 2014, quando il Barcellona, allora allenato da Luis Enrique, rimase con gli occhi completamente spenti a La Rosaleda contro il Málaga. Da quella partita i blaugrana erano sempre finiti almeno una volta tra i tre bastoni.
È ancora più curioso, se possibile, perché il Barcellona di Flick si era caratterizzato soprattutto per il suo potenziale offensivo, al punto da concatenare sette partite consecutive segnando tre o più gol: Young Boys (5-0), Alavés (0-3), Siviglia (5-1), Bayern (4-1), Real Madrid (0-4) , Espanyol (3-1) e Stella Rossa (2-5). Ma in questa occasione, e nonostante gli undici tiri registrati, nessuno si è avvicinato neanche lontanamente alla porta di Remiro. E nell'unica occasione in cui lo fece, con un tiro in rete di Robert Lewandowski, il VAR annullò l'azione a causa di un fuorigioco controverso e stravagante.
Questa è la prima partita della stagione che anche il Barcellona chiude senza segnare, visto che nelle precedenti 16 partite ufficiali era sempre riuscito a trovare la reteanche nelle sconfitte: un gol al Monaco e due all'Osasuna. Tanto che la squadra di Flick era diventata la capocannoniere d'Europa, con un bilancio di 55 gol in 16 partite.
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