Non troppe illusioni dopo una settimana abbastanza movimentata e movimentata.
Sul social dell'Union Sportive de Tataouine si parla di “calma prima della tempesta”. Un titolo che vuole essere ottimista per una squadra che ha ripreso gli allenamenti solo mercoledì 6 novembre prima di una partita decisiva contro un club africano che si è preparato bene per tornare alla vittoria a lungo termine. Con il mantenimento, anche temporaneo (contro ogni pronostico) di coach Mounir Rached, non sarà facile per i Leoni del Sahara affrontare una svolta molto importante in campionato. Una settima sconfitta in 8 partite potrebbe peggiorare la loro situazione, anche se sarebbe troppo presto per gettare la spugna su una competizione che si estenderà su 30 giorni… Ma proprio con quali modalità? Senza risorse fisiche, senza una mente forte, senza un grande allenatore in panchina, dobbiamo ammettere che non sarà un compito facile. Salvo miracolo, si prevede fortemente una nuova battuta d'arresto contro la squadra di David Bettoni.
Un blocco basso
Quando una squadra è a corto di preparazione fisica, non ha i mezzi per gestire il ritmo elevato per 90 minuti, soprattutto contro un'armata offensiva impressionante e formidabile come quella del Club Africain. I Leoni del Sahara avranno bisogno di una buona base difensiva davanti al proprio perimetro di porta, di un sapiente mix di energie per evitare di cedere e perdere terreno nel primo tempo, vale a dire risparmiare tempo e respingere a lungo scadenza con la flebile speranza di riuscire a resistere fino alla fine, sfidare logiche e pronostici e uscire con un risultato positivo che sarebbe davvero miracoloso. L'allenatore Mounir Rached, che non nutre più illusioni sul suo destino da capo dello staff dell'UST, dopo i suoi due fiaschi contro la JSO e la squadra El Gawafel de Gafsa a cui ha dato una nuova speranza di uscire dal tunnel, la sua unica ambizione è finire la sua avventura con i Tataouini lasciando un'impressione meno brutta.
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