La squadra gialla ha aggiunto la sua terza vittoria stagionale in un esercizio di sopravvivenza in cui ha mostrato una versione finora totalmente sconosciuta, soffrendo senza palla ed essendo energico in area. L’UD non è stato migliore del Rayo e ha subito più di 30 tiri, ma non è più così facile battere il gol di Cillessen. Fábio Silva, autogol di Aridane e Manu Fuster hanno segnato i gol.
Non c’è dubbio che la mano di Diego Martínez si nota già in questo UD, che non gioca particolarmente bene, ma gareggia come richiede una competizione come richiede la Prima Divisione. Che non è superiore alle rivali, ma è la tipica squadra scomoda di cui nessun tifoso dice che “è la migliore squadra che sia mai stata qui” ma dalla quale se ne va con rabbia per non aver potuto affondare i denti nonostante si senta superiore. Lavoro, come direbbero le persone più anziane del posto.
Inoltre, l’allenatore galiziano ha chiarito le sue preferenze. Non per le sue dichiarazioni, ma per l’undici che ha di solito, che ha introdotto solo una novità rispetto alla partita di una settimana fa con l’ingresso di Javi Muñoz per Campaña in mezzo. Nessuna traccia di Mika Mármol negli undici, indiscutibile fino all’infortunio di settembre. Né di Mcburnie, relegato al ruolo di attaccante sostituto grazie al buon lavoro di Fábio Silva, un giocatore che senza fare troppo rumore comincia a dimostrare che non avevano torto quando lo pagarono 40 milioni di euro anni fa .
E la partita avrebbe potuto iniziare in modo drammatico, quando Camello, che ha regalato il pomeriggio ad Álex Suárez, ha tenuto testa a Cillessen ma non è riuscito a tirare tra i pali. Chi lo ha fatto è stato Fábio Silva alla prima occasione e con un record che fino ad ora non era stato sfruttato. Cross misurato di Sandro sul primo palo e lì l’attaccante portoghese sbuca di testa in maniera inappellabile. Il sogno inizia. Il Rayo voleva rispondere velocemente, ma in un’azione simile, il tiro di Lejeune si è schiantato contro la traversa.
obiettivo iniziale
Proprio da calcio d’angolo, l’UD ha avuto il raddoppio, quando anche Álex Muñoz è andato avanti sul secondo palo ma non è riuscito a indirizzare bene il suo tiro, che Fábio Silva ha trovato senza tempo per reagire. L’UD ha provato ad addormentare la partita, sempre a disagio con il ritmo elevato proposto dal Rayo di Íñigo Pérez, soprattutto sulle fasce. Moleiro e Sandro non si sono fatti vedere, Kirian è entrato appena in campo ei giallorossi hanno sofferto correndo dietro al pallone, ma Essugo, senza dare la versione brillante di giorni fa, è comparso ovunque per spegnere gli incendi.
Solo dopo mezz’ora il Rayo ha avuto due occasioni consecutive che hanno suscitato sguardi interessanti tra i giallorossi. Prima Pep Chavarría si è scontrato con Cillessen dopo un grande gioco di squadra e subito dopo Gumbau, in un’altra grande combinazione, ha crossato eccessivamente davanti al portiere olandese. Anche la fortuna si è vestita di giallo e così siamo arrivati al riposo.
Nella ripresa, stesso copione con il Rayo ancora più concentrato, se possibile, che combina tiri dalla distanza, calci d’angolo e attacchi di ogni tipo. I gialli soffrono della disperazione di Fábio Silva, stanco di lottare con Aridane e Lejeune senza ricevere un pallone adeguato. L’UD si è adattato a vivere nel dolore e a giocare in contropiede, così Sandro ha avuto una buona occasione per mettere la palla in mezzo, ma il giocatore grancanario non è stato preciso nel suo tiro. Era un miraggio, dal momento che i gialli riuscivano a malapena a sopravvivere tirando fuori l’acqua di fronte alla valanga di attacchi rayisti.
Un altro corner letale
Diego Martínez stava per fare una mossa per la necessità di una reazione… arrivata poco prima del cambiamento. Ancora una volta un corner di Sandro sul primo palo si conclude con un gol, questa volta realizzato dal portiere Aridane nella propria porta. Incredibile ma vero, l’UD più pragmatico in modalità sopravvivenza, senza annusare la palla ed essere forte nelle aree. Quel secondo gol fu un colpo mortale per il Rayo che, senza tempo per riprendersi, ricevette lo scacco matto. Kirian la mette in profondità per il neo ingaggiato Manu Fuster, che batte in velocità Lejeune e da davanti all’area colpisce Batalla con l’esterno. Un bel gol per esordire da cannoniere in Prima Divisione e iniziare a giustificare l’impegno dei giallorossi al suo arrivo.
Da quel momento in poi, cambi disperati del Rayo e l’UD finalmente gioca a suo agio in campo, non senza la solita mano salvifica di Cillessen con un tiro questa volta di Embarba. Rayo ha tirato più di 30 tiri e ha sempre dato la sensazione che si potessero giocare altri 90 minuti e non avrebbero ancora trovato la rete. Infatti, è dovuto essere McKenna con un’autorete a battere Cillessen. L’UD è riuscito anche a chiudere la partita con un quarto gol, cosa che sarebbe stata tanto sanguinosa quanto immeritata visto quello che si è visto in campo. Una partita fortunata ma che rafforza i gialli e Diego Martínez, che ha dato alla squadra quel punto di competitività che non riusciva a trovare con Carrión. Questo sembra già migliore.
SCHEDA TECNICA
Rayo Vallecano-Unión Deportiva Las Palmas
RAGGIO VALLECANO: Batalla, Ratiu, Lejeune, Aridane (Guardiola 71′), Pep Chavarria (Pedro Diaz 76′), Alvaro, Gumbau (Trejo 71′), Oscar Valentin, De Frutos, Isi (James Rodriguez 76′) e Camello (Embarba 71′) ). ALLENATORE: Íñigo Pérez.
TU LAS PALMAS: Cillessen, Viti, Alex Suarez, McKenna, Alex Munoz, Essugo (Benito 78′), Javi Munoz, Kirian (Marc Cardona 89′), Sandro (Manu Fuster 63′), Moleiro (Campagna 63′) e Fabio Silva (Mata 78′) ′).′). ALLENATORE: Diego Martinez.
OBIETTIVI: 0-1: Fabio Silva, min. 5; 0-2: autogol di Aridane, min. 62; 0-3: Manu Fuster, min. 66; 1-3: autogol di McKenna, min. 92.
ARBITRO: Francisco José Hernández Maeso (Comitato Extremeño). Ha ammonito McKenna (10′), Gumbau (33′), Álex Muñoz (47′), Essugo (48′)
INCIDENTI: Partita corrispondente alla tredicesima giornata della Liga EA Sports 24-25, giocata allo Stadio Vallecas davanti a 12.978 spettatori.
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