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Migaud intende far giudicare i reati legati alla droga da magistrati professionisti

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Il ministro della Giustizia Didier Migaud ha dichiarato venerdì 8 novembre a Marsiglia che sta esaminando la sentenza “crimini di gruppo organizzati”, legati in particolare al narcotraffico, da corti d’assise speciali, composte esclusivamente da magistrati di professione, come i casi di terrorismo.

Utilizzare solo magistrati professionisti e non giurie popolari che normalmente compongono le corti d’assise “eliminerebbe il rischio di pressioni esercitate sui giurati al fine di orientare la decisione giudiziaria finale”ha dichiarato il ministro della Giustizia in una conferenza stampa congiunta con il ministro dell’Interno Bruno Retailleau.

Anche Didier Migaud ne ha annunciato l’attuazione “nelle prossime settimane” di a “cellula di coordinamento nazionale” contro cui combattere “flagellare” traffico di droga.

“Istituirò nelle prossime settimane, alla presenza del Primo Ministro, un’unità di coordinamento nazionale incaricata di fare il punto sulla minaccia, definire una strategia operativa e attuarla”ha indicato, precisandolo “Le squadre della Procura di Parigi che lavorano sulla lotta contro la criminalità organizzata a livello nazionale (sarebbero) rafforzate del 40%”.

Una “causa nazionale”

Lo hanno chiesto i ministri della Giustizia e degli Interni “stiamo insieme” e agire ” velocemente “ nella lotta al traffico di droga, istituito come «causa nazionale». “È una lotta nazionale che richiederà anni, 10, 15, 20 anni”ha avvertito Bruno Retailleau.

Secondo Didier Migaud, le misure “immediato” possono essere presi direttamente dal governo, altri lo richiedono “sviluppare l’arsenale legislativo”passando per il Parlamento. Il primo ministro Michel Barnier ha affidato la ricerca ai due ministri“un consenso transpartitico” sulla base di un disegno di legge in materia, elaborato dai senatori Etienne Blanc (LR) e Jérôme Durain (PS).

Il testo, che dovrà essere esaminato il 27 gennaio dal Senato, propone in particolare di ricalibrare l’Ufficio Antinarcotici (Ofast) in un vero e proprio “DEA francese”dal nome dell’agenzia americana per il controllo della droga, e di creare una procura nazionale antidroga (Pnast).

Le aspettative dei familiari delle vittime

Prima di proseguire ciascuno il proprio viaggio per conto proprio, uno presso gli agenti di polizia dei quartieri nord della città, l’altro verso il carcere di Baumettes poi presso il tribunale giudiziario, Bruno Retailleau e Didier Migaud hanno parlato in mattinata con le famiglie delle vittime di omicidi legati al traffico di droga.

“Abbiamo sentito un vero ascolto, un vero interesse”ha sottolineato Laëtitia Linon, zia di un adolescente ucciso a 14 anni, che ha detto di « versare » che giudichiamo il “Trafficanti di droga come terroristi”. Questa proposta “sembra quello che fa l’Italia per la mafia e funziona”.

Nel 2023, a Marsiglia sono stati registrati 49 decessi legati al traffico di droga, di cui sette minorenni, un record.

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