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Trampolino di lancio per politici locali, come l'attuale ministro degli Interni, Bruno Retailleau, la regata in solitaria ha anche conquistato la fedeltà delle imprese locali, attirando turisti a Sables-d'Olonne e popolarizzando gli sport nautici.
Lanciato nel 1989 dal navigatore Philippe Jeantot, con l'appoggio di Philippe de Villiers, allora presidente del consiglio generale della Vandea, e Louis Guédon, sindaco di Sables-d'Olonne, questo giro del mondo senza scalo né assistenza non ha cessato di guadagnare slancio nelle ultime nove edizioni. È servito chiaramente anche da trampolino di lancio per personalità politiche della regione, a cominciare dall'estrema destra Bruno Retailleau, senatore e poi ministro degli Interni, che si è fatto le ossa con Villiers a Puy du Fou, prima di succedergli come presidente consiglio generale del dipartimento.
Oggi, dopo il discreto Yves Auvinet, è la volta di Alain Leboeuf, attuale presidente del consiglio generale e della società di economia mista (Saem) Vendée – organizzatrice della corsa –, messo in orbita da Retailleau ed ex sostenitore di François Fillon durante le elezioni presidenziali del 2017, per capitalizzare il colossale successo del Vendée Globe. Onnipotente, ne rivendica quasi la paternità, con una forte tendenza a togliersi il tappeto da solo, sembrando infastidire anche i suoi stessi ranghi. Quanto a Yannick Moreau, l'attuale sindaco di Sables-d'Olonne, un altro ex discepolo di Villiers e Retailleau di cui ha condotto le campagne, è riuscito a invitare
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