GEOFFROY VAN DER HASSELT / AFP
Iris Mittenaere, qui nel novembre 2023, a Parigi.
GIUSTIZIA – La sentenza è arrivata. Bruno Pelat, ex compagno dell'ex Miss Francia Iris Mittenaere, è stato condannato per violenza domestica durante un'udienza a porte chiuse mercoledì 6 novembre presso il tribunale penale di Parigi, in presenza della vittima. Secondo le informazioni fornite da BFMTV e CNews questo giovedì, 7 novembre, dovrà scontare un anno di carcere, di cui sei mesi.
A questa condanna si accompagnava una sospensione probatoria di due anni con il divieto di avere contatti con la vittima, un obbligo di diligenza nonché un risarcimento per la parte civile.
Inoltre, Bruno Pelat era già stato condannato nel giugno 2022 per violenze e minacce di morte contro il padre, poi nell'aprile 2023 per violenza su un altro partner. La sua sospensione probatoria pronunciata durante queste precedenti condanne è stata revocata dal tribunale penale di Parigi, che ha trasformato in carcere la sua pena detentiva di tre mesi con sospensione della pena. Dovrà quindi scontare questa pena, oltre ai sei mesi a cui è stato condannato mercoledì, a casa con un braccialetto elettronico, indica BFMTV.
L'imputato avrebbe dovuto essere processato il 27 settembre, ma il processo è stato rinviato su richiesta di Iris Mittenaere, che avrebbe voluto essere presente. L’influencer 31enne, che stima” non aver potuto raccontare tutto in Questura”non era ” nella capacità psicologica di presentarsi all’udienza” quel giorno, secondo il suo avvocato.
Sbattere la testa contro un muro
Messo in custodia di polizia a seguito di una denuncia presentata dall’ex Miss France, il giovane di 22 anni, “ presidente di una società di sviluppo immobiliare”, è stato accusato di aver picchiato Iris Mittenaere, di aver sbattuto la testa contro un muro e di aver minacciato di “ esplodere » i suoi contratti, da giugno 2024.
In una relazione con la star dei social da diversi mesi, era stato posto sotto controllo giudiziario dopo la sua custodia, e bandito” entrare in qualsiasi modo, anche attraverso i social network, in contatto con la vittima”. Il pubblico ministero ne aveva comunque chiesto la custodia cautelare” per evitare ogni rischio di reiterazione dei fatti sulla parte civile e su ogni altro compagno che il Sig. potesse avere.”
Secondo il pubblico ministero Bruno Pelat ha” un ricorso alla minaccia e alla violenza che sembra essere un ricorso abituale nel contesto delle relazioni che intrattiene con coloro che lo circondano”. Ha sostenuto un “ problema di impulsività » e « aver paura dell’abbandono». « Non conosco mia madre”ha detto durante la prima udienza.
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