Donald Trump non è più il fastidioso amico del National Rally (RN). Rieletto presidente degli Stati Uniti, non è più il candidato solforoso e possibile cattivo perdente con cui sembrava rischioso associarsi ventiquattr'ore prima. Mercoledì 6 novembre all'alba, dopo che le manine del partito Lepéniste hanno vibrato tutta la notte davanti allo scenario di una vittoria netta per l'ex paria, i deputati della RN hanno potuto esprimere liberamente la loro soddisfazione: Donald Trump è ancora una volta inneggiato al cielo dalla massa degli eletti di estrema destra, che vedono nella sua vittoria una vendetta contro il “wokismo” e i media – compresi quelli francesi. Festeggiamenti che potrebbero tornare a tormentare la Repubblica Democratica del Congo se Donald Trump attuasse il suo programma, compresi l’aumento delle tariffe doganali contro i prodotti europei e la sospensione degli aiuti all’Ucraina.
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“Che lezione per tutti questi democratici del bazar”ha scritto mercoledì Louis Aliot, vicepresidente del Raduno Nazionale, sul social network Stato della Georgia e per aver tentato di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 6 gennaio 2021, il giorno dell'attacco al Campidoglio. Mercoledì mattina, davanti alla Commissione Affari Esteri dell’Assemblea Nazionale, il deputato della RN per l’Isère Alexis Jolly ha pronunciato un lungo discorso salutando la vittoria di Donald Trump: che, ai suoi occhi, “politiche pubbliche più vicine alle preoccupazioni quotidiane dei cittadini americani, immigrazione, sicurezza, reindustrializzazione”.
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I deputati lepénisti sono così tornati al loro letto naturale, dove li aspettavano l’estrema destra più disinibita – Eric Zemmour e Marion Maréchal – ma anche Eric Ciotti. L'ex boss della destra, alleato di minoranza di Marine Le Pen, ha voluto essere, mercoledì, il primo politico francese a gioire della vittoria di Donald Trump, in un messaggio inviato a “portatore di speranza per gli Stati Uniti, (…) per il mondo (…) e Francia »Eric Ciotti ha poi girato un video, cappellino rosso “MAGA” («Rendi di nuovo grande l’America») in evidenza, riprendendo la vulgata trumpista e penista di un uomo contro “il sistema dei media” –, ma supportato dal principale canale di notizie del paese (Fox News) e dal proprietario del social network X (Elon Musk).
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