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Processo per stupro a Mazan: “Ero come uno zombie autoguidato” difende Romain V, venuto sei volte a Mazan per aggredire sessualmente Gisèle Pelicot

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Era uno degli imputati a comparire davanti al tribunale penale di Vaucluse questo mercoledì 6 novembre. In un racconto confuso e contraddittorio per cercare di spiegare perché si recò sei volte a Mazan (Vaucluse) per molestare sessualmente Gisèle Pelicot, Romain V affermò “alla ricerca di connessioni sociali” et “si comportava come uno zombie autoguidato”.

Romain V, un uomo di 63 anni attualmente detenuto e accusato di aver violentato più volte Gisèle Pelicot, si è recato più volte nella casa di Mazan tra dicembre 2019 e 2020 per “paura” di Dominique Pelicot, come ha giustificato. Ma anche per voglia “alla ricerca di connessioni sociali”affermando di aver agito come “uno zombie autoguidato”.

“Non so come abbia potuto farmi venire sei volte.”

Non mi faccio domande, come uno zombie autoguidato. Non capisco nemmeno come faccia (Dominique Pelicot, NLDR) potrebbe farmi venire sei volte“, si è difeso, suscitando lo stupore della corte, e in particolare del suo presidente Roger Arata, che gli ha chiesto se, in qualche momento, avesse avuto cura di richiedere il consenso della vittima. “Avevo il permesso del marito”hanno sottolineato gli imputati, come molti dei cinquanta uomini processati ad Avignone per aver violentato Gisèle Pelicot, su invito del marito, che l'ha bombardata di ansiolitici.

“Pensavo fosse semi-sveglia, stanca”

La parte civile ha chiesto la diffusione davanti al tribunale di quattro video tra le decine rinvenuti sul disco rigido di Dominique Pelicot, in cui venivano meticolosamente citati i fatti commessi. In esso, si vede l'accusato compiere diversi atti sessuali sulla vittima, che non ha reagito in nessun momento.

“Pensavo fosse semisveglia, stanca. A me, con la cura, mi viene sonnolenza”.ha detto l'imputato, riferendosi alla sieropositività diagnosticatagli nel 2004, assicurando che lui “non è contagioso”cosa che l'OMS ha confermato su questo argomento. In nessuna occasione, però, ha indossato il preservativo.

Mi scuso per gli atti accusati contro di me. Mi pento di tutto quello che è successo. Non avevo intenzione di violentare la signora. Ho rimpianti, moltissimi”, ha risposto Romain V, che, come la maggior parte dei 51 imputati in questo processo, rischia 20 anni di reclusione penale.

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