Iris Mittenaere, Miss Francia e Miss Universo 2016, sarà presente questo mercoledì 6 novembre al tribunale penale di Parigi per il processo contro il suo ex compagno Bruno Pelat, accusato di violenza domestica.
Iris Mittenaere svela lo scandalo
Lo scandalo è scoppiato il 24 settembre durante l'Etam Live Show a Parigi. L'ex di Diego El Glaoui si presenta lì con due stecche sulla mano sinistra, cercando di nascondere la ferita dietro la borsa. Il giorno successivo, l'ex Miss Francia ha sporto denuncia contro il suo compagno per atti di violenza domestica.
Secondo la Procura di Parigi i fatti sono avvenuti a casa dell'imputato la notte tra il 23 e il 24 settembre. La vittima presenta innanzitutto una segnalazione tramite la piattaforma digitale di supporto alle vittime prima di presentare una denuncia ufficiale.
Un passato legale che preoccupa l'ex di Iris Mittenaere
Il caso prende una svolta più seria quando viene rivelato il passato legale di Bruno Pelat. Il figlio del magnate immobiliare è già stato oggetto di due condanne: nel giugno 2022 per “violenze e minacce di morte contro il padre”, poi nell'aprile 2023 per “violenza contro un altro partner”.
Durante l'udienza di settembre, il pubblico ministero era preoccupato per un “ricorrere alla minaccia e alla violenza che sembra essere un ricorso abituale nell'ambito dei rapporti che intrattiene con chi lo circonda”. Da parte sua, l'imputato menziona a “Problema di impulsività” e confida “paura dell'abbandono“, menzionando: “Non conosco mia madre.”
Accuse gravi e misure cautelari per Iris Mittenaere
I fatti contestati a Bruno Pelat sono particolarmente preoccupanti. È accusato di aver picchiato Iris Mittenaere, di averle sbattuto la testa contro un muro e di averla minacciata “esplodere“i suoi contratti, e questo dal giugno 2024. Io, Emilie Bruézière, l'avvocato della signorina, ho dichiarato a settembre che il suo cliente “non era psicologicamente in grado di presentarsi all'udienza” e questo lo stimava “Non poter raccontare tutto in questuraIn attesa del processo, l'imputato è stato posto sotto controllo giudiziario con il divieto formale di contattare la vittima. Rischia fino a tre anni di reclusione e una multa di 45.000 euro.
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