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Editoriale dell'UE
Pubblicato il
6 novembre 2024 17:22
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Il 30 giugno 2024 fu dopo una serata durante la quale consumòalcol E narcotici che un giovane di 23 anni è tornato a casa della madre, in Eu, nel Senna Marittima.
Senza sapere bene il perché, si arrabbia subito e insulta sua madre, la minaccia e colpisce il suo patrigno. Afferra un coltello e si taglia prima che sua madre riesca a strapparglielo.
Viene chiamata la polizia e quando arriva il giovane sta fumando uno spinello.
“Un grande fuori di testa”
“Ero completamente ubriaco, ho avuto un crollo grave”, spiega l'imputato, precisando di non mettere in alcun modo in discussione la versione della madre: “se lo dice lei è perché è VERO”.
Confessa anche che con il suocero le cose non vanno proprio bene: “non ci parliamo e cerchiamo di non incrociarci”.
Il giudice ricorda che oltre alle minacce e alle violenze, l'imputato ha compiuto anche un atto che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche, versando acqua sui cavi elettrici.
Per il Sostituto Pubblico Ministero l'unica soluzione prevede a uscita dalle dipendenze.
Richiede una pena detentiva di tre mesi con una sospensione della prova di due anni che richiede lavoro e cure per la dipendenza, nonché il divieto di detenere armi per tre anni.
L'avvocato dell'imputata sottolinea che la fedina penale del suo cliente è pulita e che riceve un aiuto prezioso dai nonni, presenti in aula per sostenerlo.
Tuttavia, il tribunale dà seguito alle richieste aggiungendo un obbligo di assistenza psicologica.
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