Il rullo compressore repubblicano di ieri sera ci farebbe quasi dimenticare una questione – e anche diverse – che riguarda il nuovo presidente degli Stati Uniti: la giustizia. Nonostante i suoi numerosi problemi legali, Donald Trump è riuscito nella sua sfida di tornare alla Casa Bianca, respingendo così questa minaccia. Ma dove sono esattamente queste procedure? Facciamo il punto.
Il caso Stormy Daniels
Questo è IL grosso problema che ancora si frappone: Donald Trump scoprirà il 26 novembre, a New York, quale sarà la sua condanna in questo processo penale. Il repubblicano è accusato di aver pagato 130.000 dollari, sotto forma di spese legali, alla star del cinema pornografico Stormy Daniels per tacere su una relazione sessuale nel 2006, cosa che la persona nega. È stato condannato il 30 maggio per “falsificazione contabile aggravata volta a nascondere un complotto per pervertire le elezioni del 2016” e teoricamente rischia fino a quattro anni di carcere.
Ma l’ipotesi che il giudice Juan Merchan gli imponga una pena detentiva, in caso di prima condanna penale, appare ormai altamente improbabile di fronte alle insormontabili difficoltà pratiche che l’incarcerazione di un presidente eletto e poi attuale porrebbe, secondo agli esperti.
Il tentativo di ribaltare le elezioni presidenziali a Washington
Donald è oggetto di due procedimenti federali, entrambi indagati dal procuratore speciale Jack Smith, nominato dal ministro della Giustizia dell'attuale amministrazione democratica, Merrick Garland. Il repubblicano aveva dichiarato a fine ottobre che, se eletto, avrebbe voluto “licenziarlo in due secondi”.
Il primo caso riguarda il suo tentativo di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 ed è avvenuto a Washington. La Corte Suprema, a lui favorevole, ha riconosciuto il 1° luglio che l'attuale 47esimo presidente degli Stati Uniti gode di un'ampia presunzione di immunità penale, costringendo Jack Smith a presentare un atto d'accusa riveduto alla fine di agosto.
Il procuratore speciale ha poi sviluppato le sue argomentazioni per dimostrare la natura privata degli atti per i quali viene perseguito Donald Trump, che secondo lui non sono quindi coperti dall'immunità penale per i suoi “atti ufficiali”.
Documenti classificati in Florida
Il secondo caso indagato da Jack Smith riguarda la conservazione di documenti riservati da parte di Trump dopo la sua partenza dalla Casa Bianca nel 2021, e si trova in Florida. Il 15 luglio, il giudice Aileen Cannon ha annullato il procedimento sulla base del fatto che la nomina del procuratore speciale e il finanziamento del suo lavoro violavano le sezioni della Costituzione relative alle nomine e alle spese. Questa decisione è attualmente in appello.
Per questi due casi, Donald Trump potrebbe nominare un nuovo ministro della Giustizia che licenzierebbe Jack Smith, oppure ordinare al suo Dipartimento di Giustizia di ritirare le accuse. In particolare, potrebbe invocare la tradizione di non perseguire penalmente un presidente in carica.
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Interferenza in Georgia
Ultima palla al piede ai piedi dell'imprenditore Georgia. Nello stato che Donald Trump ha appena vinto, viene processato insieme ad altre 14 persone per fatti simili a quelli del suo caso federale a Washington, ai sensi di una legge di questo stato sulla criminalità organizzata.
In questo caso, che è impantanato almeno fino al prossimo anno, tutto dipenderà dalla decisione della corte d'appello statale, che ha ricevuto la richiesta dell'imputato di ritirarsi dalla procura.
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