I servizi segreti americani temono tentativi di ingerenza esterna, in un momento in cui gli americani sono chiamati alle urne per decidere tra Kamala Harris e Donald Trump.
“La Russia è la minaccia più attiva”, hanno scritto in una nota.
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Elezioni presidenziali americane
Le elezioni americane saranno interrotte da interferenze straniere? In ogni caso è questo ciò che temono i servizi segreti americani (ODNI). In un comunicato stampa congiunto (nuova finestra) insieme alla Polizia Federale (FBI) e alla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), avvertono che i paesi stranieri potrebbero “condurre operazioni di influenza progettate per minare la fiducia del pubblico nell’integrità delle elezioni statunitensi e alimentare divisioni tra gli americani”.
Nel mirino: il Paese di Vladimir Putin, che ufficialmente non ha preso posizione tra Kamala Harris e Donald Trump. “La Russia è la minaccia più attiva”dicono. “Gli attori legati all’influenza russa stanno fabbricando video e creando articoli falsi per minare la legittimità delle elezioni e instillare paura negli elettori riguardo al processo elettorale. […] Prevediamo che gli attori russi trasmetteranno contenuti aggiuntivi su questi temi il giorno delle elezioni e nei giorni e nelle settimane successivi alla chiusura delle urne.”
Video “fatti da zero”
Alcuni contenuti sono addirittura già stati pubblicati online. Alla fine di ottobre è stato pubblicato sui social media un video che mostrava un immigrato haitiano che avrebbe potuto votare nello stato chiave della Georgia. La sequenza, diventata virale, è in realtà un tentativo di intimidazione, come spiegano i Verificatori TF1-LCI. Lo hanno confermato l’FBI, l’ODNI e la CISA “Gli agenti d’influenza russi l’avevano inventato” questo video.
L'ODNI ha inoltre individuato un video in cui una persona sostiene che la frode con false schede elettorali e alterazione delle liste elettorali avrebbe favorito Kamala Harris in Arizona, un altro stato che può influenzare il voto. Il segretario di Stato dell'Arizona Adrian Fontes ha chiamato il video “completamente falso” e il suo Stato ha adottato misure per proteggere i suoi operatori elettorali e le operazioni di voto.
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Non è la prima volta nel corso della campagna presidenziale americana che Washington accusa Mosca, ma anche Teheran, di intraprendere operazioni di disinformazione sui social network per provocare disordini. Come durante la vittoriosa campagna di Donald Trump nel 2016, la Russia ha negato qualsiasi attività destabilizzante su Internet e ha assicurato “Rispettare la volontà del popolo americano”.
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