Documentario
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Il documentario di François Ruffin e Gilles Perret ritorna su una serie di scene in cui Sarah Saldmann, montatrice borghese e reazionaria, si scontra senza conseguenze con la realtà del lavoro e della precarietà.
Nel 2016, François Ruffin e Gilles Perret formano per la prima volta il duo shock che con il docu-inchiesta satirico Grazie capo! affondarono le zanne con appetito contagioso nei polpacci del miliardario Bernard Arnault (che si è ripreso se giudichiamo dalla crescita dei suoi affari da allora). Il film avrebbe dovuto superare le 500.000 entrate in Francia e vincere il César come miglior documentario. Da allora sono usciti altri due film del tandem (Voglio il sole Poi Alzatevi, donne!) ma senza ripetere lo stesso risultato controproducente al botteghino. Il distributore Jour2Fête sembra aspettarsi molto dalla nuova opera questa settimana Mettiti al lavoro! con una combinazione di 140 schermi, con l'incontro apparentemente improbabile tra l'ex vice-youtuber della LFI, ora affiliato verde, e l'avvocato Sarah Saldmann, protagonista e cavia consenziente di un esperimento di
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