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La madre della vittima dei crolli di rue d'Aubagne parla della “sua lite” prima dell'apertura del processo

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Sei anni dopo il crollo di due edifici di rue d'Aubagne, che provocò la morte di otto persone, il 7 novembre si aprì a Marsiglia il processo. Le vittime aspettano risposte.

Una cicatrice profonda ancorata alla città di Marsiglia. Questo giovedì 7 novembre si aprirà presso il tribunale penale di Marsiglia il processo sui crolli di rue d'Aubagne, a quasi sei anni esatti da questa tragedia che suscitò un'immensa emozione. Il 5 novembre 2018, due edifici situati al 63 e al 65 di rue d'Aubagne crollarono, provocando la morte di otto persone.

Mentre 16 persone fisiche e giuridiche compariranno davanti al tribunale penale, le vittime e le loro famiglie attendono con impazienza il processo, per ricostruire le loro vite ma anche per capire come una simile tragedia possa essersi verificata nella seconda città francese.

“Aspettiamo questo da sei anni”

Liliana Lalonde perse il figlio Julien, all'epoca trentenne, il giorno del crollo.

Al microfono della BFM Marsiglia Provenza, ha dichiarato di voler “identificare i responsabili” e di aspettarsi che l'accusa “designi i colpevoli”.

In questo giudizio straordinario risultano parti civili 87 persone. “Aspettiamo da sei anni e finalmente arriva il processo”, ha aggiunto la madre che spiega di essere rimasta “sotto shock per un bel po'” dopo la perdita del figlio in queste drammatiche condizioni. “Nostro figlio era calmo nel suo appartamento e poi tutto è andato in pezzi”, ricorda. Ha confidato alla BFM Marsiglia Provenza che la sua tristezza e la sua rabbia “si sono trasformate in una lotta” per far aspettare la voce di suo figlio. Ora vuole “dare un significato” a questo incidente.

“L’impegno che ho preso è quello di fare tutto il possibile affinché ciò non accada più”, confida Liliana.

A quattro giorni dal processo, dice di avere “molta speranza” e di sperare che il processo permetta “alla giustizia di regnare”. Questa tragedia ha messo in luce la piaga della povertà abitativa a Marsiglia. Nella città di Marsiglia, 40.000 unità abitative sono considerate indegne, ovvero il 10% del patrimonio immobiliare.

Questa domenica, 3 novembre, diverse migliaia di persone si sono riunite a Marsiglia per chiedere “giustizia e verità” per le vittime del crollo. Hanno anche chiesto “alloggi dignitosi per tutti”.

La madre di Julien collabora anche con il municipio e con le famiglie delle altre vittime affinché in futuro “questo luogo di morte si trasformi in un luogo di vita”. Secondo lei i lavori dovrebbero iniziare all’inizio del 2025. “Speriamo che ci siano tante risate e bei momenti condivisi”, conclude.

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