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possibili scenari del duello Trump-Harris

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Cè un paradosso del sistema indiretto americano. Un’elezione particolarmente indecisa come quella di martedì 5 novembre tra Donald Trump e Kamala Harris non significa necessariamente che il voto sarà estremamente combattuto nel collegio elettorale.

Con sette Stati in cui i due candidati sono testa a testa nei sondaggi e margini di errore intorno al 3%, tutto potrebbe oscillare significativamente in una direzione o nell'altra. Nel 2016 e nel 2020, Donald Trump ha fatto molto meglio del previsto. Ma nel 2022 sono stati i democratici ad essere sottovalutati al Congresso. Ecco i tre scenari possibili martedì sera.

Kamala Harris vincerà chiaramente… se i sondaggi saranno sbagliati come nel 2022

Durante le elezioni di metà mandato del 2022, i sondaggi hanno annunciato un’ondata rossa “Maga” al Congresso. Alla fine, abbiamo assistito a un’ondata alla Camera, con una maggioranza repubblicana molto piccola, e i democratici hanno rafforzato di un seggio il loro controllo sul Senato.

In media, i sondaggi hanno sottostimato i candidati democratici di 4 punti negli Stati più ristretti. Se succedesse di nuovo, Kamala Harris vincerebbe tutti e sette stati oscillanti (Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Georgia, North Carolina, Arizona e Nevada), per un punteggio finale di 319 a 219 nel collegio elettorale. E ancora di più in caso di vittoria in Iowa, dove un sondaggio di tutto rispetto per l' Registro di Des Moines gli dà 3 punti in anticipo.

Donald Trump trionferà… se i sondaggi saranno sbagliati come nel 2020

Quattro anni fa gli istituti sovrastimavano Biden in media di 3,5 punti stati oscillanticon fallimenti fino a più di 6 punti in Wisconsin, Ohio e Florida.

LEGGI ANCHE Elezioni americane: suspense alla Camera, repubblicani favoriti al SenatoCon un divario simile otterremmo uno scenario opposto al primo: Donald Trump otterrebbe un pieno successo nei 7 stati oscillanti e vincerebbe 312 a 226 nel collegio elettorale. Nel caso di un’onda rossa, altri stati blu come il Minnesota e il New Hampshire sarebbero in pericolo, e forse anche il New Mexico se Trump guadagnasse terreno tra i latinoamericani.

Sarà molto vicino… se i sondaggi sono corretti


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Canguro del giorno

Risposta

Lunedì sera la media dei modelli RealClearPolling, Nate Silver e FiveThirtyEight ha dato a Donald Trump il vantaggio in Arizona (2,4 punti), Georgia (1,3 punti) e Carolina del Nord (1,1 punti). Kamala Harris è in testa, ma con margini più stretti, in Michigan (0,9 punti) e Wisconsin (0,8 punti), con un pareggio quasi perfetto tra i due candidati in Nevada e Pennsylvania.

Alla fine tutto dipenderebbe da «stato fondamentale»lo Stato “chiave di volta” che non è mai stato così all’altezza del suo soprannome e farebbe pendere la bilancia da una parte o dall’altra. L’equazione rimane la stessa fin dall’inizio: se Harris vincesse in Pennsylvania (insieme a Michigan e Wisconsin), vincerebbe il collegio elettorale, potenzialmente con un margine minimo: 270 a 268. Nello scenario opposto, Donald Trump vincerebbe con 281 a 268. 257. Ecco perché democratici e repubblicani hanno speso più di un miliardo di dollari in Pennsylvania: è lo stato kingmaker, che potrebbe aprire le porte della Casa Bianca al vincitore.

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