Dalla scorsa stagione, il VFC si è organizzato formazione per i residenti PEP. Il Vierzon Football Club è ora affiliato alla federazione sportiva adattata. Per niente al mondo, Anthony, lavoratore dell'Esat des Pep de Vierzon, non si sarebbe perso questo allenamento del lunedì mattina: ” Sono un grande appassionato di calcio! Il mio giocatore preferito è un portiere, è Mike Maignan. Per il resto mi è piaciuto molto Lacazette che ha giocato nel Lione, ma è un attaccante. È un piacere per me venire. E mi fa bene, a livello cardiovascolare, quando giochiamo le partitelle”.
Naturalmente partiamo da molto lontano. Samuel Pomary, presentatore sportivo del Vierzon Football Club, lavora sulle basi: ” Devi essere molto paziente e ripetere, ripetere e ripetere. Ma alla fine si adatta. Ci adattiamo a questo pubblico. Per esempio, Non uso il fischietto per non spaventarli. Evito di urlare. Lavoriamo senza intoppi, in sincronia. Il calcio è questione di passaggi. Quindi lavoriamo molto sul controllo e sui passaggi con il piatto del piede. Alcuni hanno fatto buoni progressi. Dimostrano un grande entusiasmo”.
La visione del gioco è limitata, così come lo è l'occupazione dello spazio, ma l'importante non c'è per Lisa Moriset, educatrice specializzata:” Sono pronti la mattina molto presto per venire agli allenamenti. Dà loro un'attività, una gita. Prima qualche volta andavamo allo stadio cittadino, ma qui le strutture sono molto più grandi. È più piacevole e soprattutto l'attività è ben supervisionata. Ci piacerebbe poter portare alcuni di loro a competere inizialmente in sport adattati e perché no poi incontrare persone comuni.”
Il passo è alto. Il presidente del Vierzon Football Club ha deciso di andarci passo dopo passo. In primo luogo, mescolando gli orari dei disabili e dei normodotati. Per quanto riguarda l'integrazione dei giocatori con disabilità nelle competizioni, è un'altra cosa: ” Nelle competizioni ufficiali, questo può essere un problemaanalizza Marvin Sampson, presidente del VFC. Non dobbiamo mettere a rischio la loro sicurezza e dobbiamo rispettare le norme della Federcalcio francese. Ma penso che sia possibile per eventi una tantum. Penso all'handicap night, o all'hondicap football a cui partecipiamo. La nostra idea è prima di tutto quella di familiarizzare sia il pubblico, quello dei normodotati che quello dei disabili. Che si incontrino allo stadio, che si incontrino fianco a fianco per abbattere i preconcetti. E andremo gradualmente. Formiamo anche i nostri facilitatori. Il calcio deve essere un vettore di apertura verso gli altri”.
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