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“Alone”: Yves Parlier trasportato dalle onde

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Nel novembre del 2000, il favorito Yves Parlier (Samuel Le Bihan) si preparava a partecipare per la terza volta al Vendée Globe. Vuole vincere questa regata intorno al mondo in solitaria, senza scalo e senza assistenza. Niente sembra poter fermare l'”alieno del mare” in questa impresa, nemmeno il maltempo che ritarda la partenza.

Con la sua barca, che soprannominò Kiki, l'uomo spericolato prese il comando della regata e rimase al comando per quasi un mese. Ma poi fa una scelta che cambierà il corso delle cose. Yves Parlier vuole andare sempre più veloce, sempre più lontano. Di fronte al mare, agli altri marinai e a se stesso, vuole battere i record e per farlo commette un errore: nell'Oceano Indiano, prende una rotta rischiosa e la sua barca disalbera.

Guidati dall'istinto di sopravvivenza

Eccolo lì, solo in mezzo all'infinita distesa d'acqua, con l'unica compagna come la sua barca ferita, alla quale parla e dona teneri baci. Il navigatore rifiuta ogni aiuto, non può rassegnarsi a arrendersi. Persevera, guidato questa volta non dallo spirito di competizione ma dall'istinto di sopravvivenza di un uomo devoto alla natura.

Samuel le Bihan offre una performance di recitazione notevole. Nel corso dell'avventura, il suo corpo cambia: perde peso, invecchia e lo spettatore avverte il minimo sforzo che l'avventuriero esausto e affamato fa per riparare il suo albero maestro. È anche estasiato dall'ingegnosità di quest'uomo lasciato a se stesso.

Il regista Pierre Isoard mostra, attraverso questa storia avvincente, l'allegoria di un mondo avviato verso la sua rovina, duramente colpito dal cambiamento climatico provocato dagli uomini. La società continua a correre verso una crescita sempre maggiore e verso tecnologie che minacciano la sua stessa esistenza. Questo film per la TV richiede umanità… e umiltà.

Solo, Francia2, lunedì 4 novembre 2024, 21:10

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