Ma: Perrin (27e, 39e), Sinayoko (65e SP) e Onaiwu (90e+2) per AJA
Una domenica di Ognissanti all'Abbé-Deschamps.
Non esistono più molti stadi come quello dell'Auxerre, così semplici, caldi e che ricordano il calcio di prima, quello dove tutto era meno chiuso e più accessibile. Questa è anche la gioia di recarsi nel club caro a Guy Roux, che domenica pomeriggio ha liquidato in breve tempo uno Stade Rennes molto triste (4-0). Chi non guarda la squadra di Julien Stéphan potrebbe averla trovata irriconoscibile, la verità è che era soprattutto molto riconoscibile e che non riusciva nemmeno a rifugiarsi dietro la porta rifiutata ad Arnaud Kalimuendo per un gesto provocato dal riflesso di Donovan Léon parata su colpo di testa di Leo Østigård (11e). Il primo periodo è stato un disastro, simboleggiato da un festival di approssimazioni e da una palese assenza di connessioni tra giocatori che sembravano essersi scoperti il giorno prima.
Perrin senza indugio
Parliamo dell'Auxerre, del suo pubblico, del suo ambiente e di una squadra che aveva capito con semplicità come mettere in difficoltà i bretoni. Kévin Danois ha colto la sua occasione due volte (5°, 18°), Hamed Traoré ha sfondato il palo con una palla arricciata dopo una brutta espulsione di Østigård (22°) e Gaëtan Perrin si è preso la briga di affascinare i tifosi dell'Auxerre piantando un raddoppio per mettere l'AJA molto più avanti. L'Auxerrois ha approfittato prima di un recupero fallito di Azor Matusiwa per poi realizzare un controllo di tiro perfetto che ha fatto sussultare Steve Mandanda (1-0, 27e)poi il portiere del Rennes ha perso il faccia a faccia con lo stesso Perrin, che era scappato alle spalle di Adrien Truffert per concludere un contropiede espresso dei Burgundi (2-0, 39e). Tanto è bastato per riempire gli spalti, ad eccezione del piccolo spazio riservato al Rennais, dove finivano per scendere cori contro la squadra e l'allenatore, mentre una serie di fumogeni copriva lo stadio con una leggera nebbia alla ripresa.
Dal 2-1 al 3-0 il passo è solo uno
Nella nebbia, appunto, il Rennais è tornato in campo con tre cambi dall'intervallo (Amine Gouiri, Baptiste Santamaria, Mikayil Faye) e sarebbe sbagliato dire che questo ha cambiato tutto, anche se gli ospiti sono stati un po' più pericolosi. Che ha permesso a Léon di primeggiare su un rimbalzo di petto di Gouiri e di ringraziare la sua buona stella, ovvero il VAR. La partita avrebbe potuto farsi più serrata quando, allo scoccare dell'ora, Kalimuendo ha finito per ingannare il portiere dell'Auxerre dopo una bella azione di Jota (62')e), ma il suo gol è stato (di nuovo) rifiutato nello stesso momento in cui l'arbitro… ha designato il dischetto del rigore dall'altra parte del campo, sanzionando la punizione di Faye nei confronti di Lassine Sinayoko all'inizio dell'azione. Quest'ultimo non ha esitato a trasformarlo e a diffondere un po' più di felicità nelle baie di Abbé-Deschamps (3-0, 65e). Avevamo quasi detto a noi stessi che il Rennes stava facendo bene con questo risultato, ma ci ha pensato Ado Onaiwu a mettere la ciliegina sulla torta nei minuti di recupero. (4-0, 90e+2) al termine della partita un euforico AJA si è sistemato al centro della classifica, con due punti di vantaggio su uno Stade Rennes che non mostra molte speranze e mostra pochissimi progressi dopo quasi tre mesi di competizione.
Dita nella crisi, come si suol dire.
> Auxerre (3-4-3): Leon – Diomandé, Jubal, Akpa – Hoever (Diousse, 85e), Owusu (Mondo, 85e), danese, Mensah – Perrin (Raveloson, 85e), Bair (Sinayoko, 56e), Traoré (Onaiwu, 78e). Allenatore : Christophe Pélissier.
> Rennes (4-3-3): Mandanda – Hateboer (Assignon, 61e), Østigård, Wooh (Faye, 46e), Truffert – Matusiwa (Santamaria, 46e), Kamara (Gouiri, 46e), Blas-Gómez, Kalimuendo, Jota (Grønbæk, 73e). Allenatore : Julien Stephan.
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