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la Procura di Nizza favorevole ad un progetto di operazione

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Le famiglie delle vittime continuano a sperare nella risposta alle cause del disastro aereo dell'Ajaccio-Nizza del 1968, che provocò 95 morti. La Procura di Nizza si è detta favorevole questo venerdì al recupero o all'operazione di fotografia dell'ordigno sommerso al largo di Antibes.

La richiesta di atto delle parti civili mi sembra rilevante ed utile a far emergere la verità.“, ha spiegato all'AFP il pubblico ministero Damien Martinelli, che giudica”tempestivo“studiare prima”le condizioni di fattibilità di tali operazioni di fotografia e/o recupero motori“.

Spetta ora al giudice istruttore, sequestrato nell'ambito di informazioni per occultamento, distruzione e sottrazione di prove, nonché occultamento di tali reati, ordinare o meno la realizzazione di questo studio.

Diversi elementi gravi, in particolare testimonianze ma anche elementi materiali, tendono a dimostrare che le autorità civili e/o militari potrebbero aver cercato di ostacolare la determinazione delle cause e delle reali circostanze dello schianto della Caravelle.“, stima Damien Martinelli.

Un annuncio di cui ha esultato Io Paolo Sollacaro, uno dei tre avvocati dell'associazione dei familiari delle vittime: “Siamo pieni di ottimismo, sentiamo che c'è uno slancio favorevole da parte della giustizia affinché la verità venga alla luce e che essa si darà i mezzi per farlo.“. “Ci auguriamo che, sul piano politico, ciò porti finalmente al riconoscimento da parte dello Stato della tesi sostenuta da tutte le famiglie delle vittime, quella del lancio accidentale di un missile.“, ha aggiunto l'avvocato, precisando di essere stato ricevuto all'Eliseo, insieme a un suo collega, dal consigliere speciale di Emmanuel Macron, Patrick Strzoda, e di aver ricevuto da lui “assicurazione“che i mezzi siano messi al servizio della giustizia per questa operazione.

L'11 settembre 1968, la Caravelle AF 1611, che doveva collegare Ajaccio a Nizza in 45 minuti, si schiantò improvvisamente al largo di Antibes, uccidendo 95 persone. Il relitto venne poi localizzato ad una profondità di circa 2.000 metri.

Una prima indagine per omicidio colposo si concluse nel 1973 con l'archiviazione del caso, l'ipotesi ritenuta quella di un incendio nel gabinetto. L'indagine è stata rilanciata nel 2012 “Sottrazione e occultamento di prove“e il gip aveva chiesto nel 2018 la revoca del segreto difensivo, ritenendo che fosse necessario”molto seriamente“l'ipotesi di un lancio accidentale di missili dalla base Levant vicino a Hyères.

In risposta, i documenti sono stati presentati ai tribunali dal Ministero delle Forze Armate nel luglio 2019. Sono stati giudicati “molto insoddisfacente” dal legale dei familiari delle vittime.

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