Disastro naturale
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Due giorni dopo l’inizio della catastrofe naturale, il bilancio delle vittime è salito ad almeno 158. Le autorità locali hanno stanziato 250 milioni di euro e continuano a cercare le vittime disperse tra le onde e il fango.
Mentre la “goccia fredda” continua a minacciare intere zone della costa orientale della Spagna, autorità ed esperti stanno facendo il punto sulla catastrofe. Giovedì 31 ottobre il bilancio delle vittime è stato di almeno 158 morti, ma potrebbe aumentare a seconda della ricerca di decine di dispersi, vittime delle torrenziali alluvioni. Sul posto, dopo aver annunciato tre giorni di lutto nazionale, il capo del governo Pedro Sánchez ha classificato le località colpite in “zona disastro” e lo ha confermato “Lo Stato metterà a disposizione tutti i mezzi per aiutare la popolazione valenciana”. Da parte sua, il presidente regionale Carlos Mazón ha annunciato lo stanziamento immediato di una dotazione di 250 milioni di euro per aiutare le innumerevoli persone colpite dal maltempo, senza tetto, senza elettricità. Questo è il caso di 155.000 valenciani.
Lo hanno chiesto giovedì all’unanimità i principali sindacati e i datori di lavoro “misure eccezionali, come durante la pandemia di coronavirus”. Gli abitanti della terza città del Paese sanno ormai – lo ha confermato il ministro dei Trasporti, Oscar Puente – che rimarranno isolati per “due o tre settimane”, le autostrade principali sono impraticabili e i treni veloci
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