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Bruxelles costringe le FDJ a pagare 97 milioni di euro allo Stato francese

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L'operatore del Loto aveva già pagato 380 milioni di euro, poco dopo la sua privatizzazione. Una somma destinata ad assicurarsi i diritti esclusivi sulle lotterie e sulle scommesse sportive nei punti vendita.

Non abbastanza. Dopo più di tre anni di indagini, la Commissione europea ha stimato che La Française des jeux (FDJ) avrebbe dovuto pagare altri 97 milioni di euro allo Stato francese, per assicurarsi i diritti esclusivi sulle lotterie e sulle scommesse sportive nei punti vendita. E questo per venticinque anni. Questa somma si aggiunge ai 380 milioni di euro che l'operatore del Loto aveva già pagato nel 2020, poco dopo la sua privatizzazione.

Adottata nell'aprile 2019, la legge Pacte ha aperto la strada a un vasto programma di vendite di asset e ha autorizzato il trasferimento al settore privato della maggioranza del capitale delle FDJ, restando lo Stato francese come azionista di minoranza. La società è stata tuttavia autorizzata a mantenere il monopolio, previo pagamento di un saldo.

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«Conforme alla legislazione dell'Unione Europea»

A seguito di due denunce che ritenevano tale remunerazione insufficiente, la Commissione europea ha esaminato se tali diritti esclusivi non costituissero aiuti di Stato illegali. Del « sono state apportate limitate modifiche alla metodologia di calcolo, che hanno comportato un incremento di 97 milioni di euro del compenso complessivo corrisposto allo Stato francese »indica l'esecutivo europeo. Per lui i diritti esclusivi concessi alle FDJ sono adesso « conforme alle norme sugli aiuti di Stato dell’Unione Europea ».

Nell’aprile 2023 il Consiglio di Stato francese aveva già confermato la società, ritenendo tali diritti tali « conforme al diritto dell’Unione Europea » e che la loro durata di venticinque anni non lo fu « non eccessivo ». Ma in assenza del verdetto di Bruxelles, l’incertezza ha pesato sul prezzo delle azioni. Gli investitori sono rimasti preoccupati. Giovedì, il FDJ ha accolto con favore la chiusura di questo caso e « conferma, in continuità con la decisione del Consiglio di Stato, della solidità del quadro normativo adottato in sede di privatizzazione della società ». I mercati hanno accolto favorevolmente la notizia, con il titolo che ha chiuso giovedì in netto rialzo (+7,29%).

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