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OM-PSG: questa Classica non ha più nulla di contemporaneo – Ligue 1 – J9 – OM-PSG (0-3)

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« Non penso che cambi nulla. Abbiamo visto nei primi quindici minuti che eravamo bravi, li abbiamo fatti correre, abbiamo creato occasioni. » Anche il garbato Warren Zaire-Emery aveva voglia di affrontare i marsigliesi al termine di una classica terminata corta (0-3). Difficile smentire il titi, perché se il rosso di Amine Harit al ventesimo minuto ha fatto impazzire di rabbia i focesi, non devono dimenticare che la partita sembrava già decisa fin dai primi istanti. I parigini non mollano l'acceleratore, disperdendo il rivale come un puzzle e facendo diradare in brevissimo tempo le tribune di un grande Vélodrome serale. Come spesso accade in queste serate speciali, solo i tifosi dell'OM erano pronti ad affrontare le avversità, ma la prestazione apatica della loro squadra principale, sotto di tre gol prima dell'intervallo, li ha costretti ad abbassare le armi.

Merda classica

La definizione stessa di a « classico » ci fa capire che i tifosi francesi dovrebbero ormai essere abituati a questi incontri squilibrati tra quelli che vengono presentati come i maggiori rivali del paese. Ogni volta, o quasi, c'è un ritornello: il delirio mediatico prende il sopravvento nei giorni precedenti la partita, i marsigliesi si sentono, questa volta, pronti a buttare giù dal piedistallo l'inaffondabile PSG – dopotutto Højbjerg, Rabiot e Greenwood sono Campioni A livello di campionato, giusto? – e poi, purtroppo, la realtà sportiva prende il sopravvento e il PSG vince 20 delle ultime 25 partite di Ligue 1, subendo solo una sconfitta e quattordici piccoli gol. Le correzioni continuano e i ricordi delle grandi partite olimpiche cominciano a diventare lontani.

L'indomani dell'ennesima sculacciata senza alcuno scatto o gesto di umorismo, bisogna ammettere che il Classico non ha più nulla di classico. Dopo l'acquisizione del club della capitale, i dadi sembrano truccati, il dislivello è abissale, e non sarà l'entusiasmo di ogni recluta del Marsiglia a ribaltare l'equilibrio. Al di là del campo, la mancanza di giocatori del Marsiglia non ci permette di connetterci con la rivalità storica, quando i nati nella regione parigina hanno più esperienza nelle partite internazionali che nelle banali partite della domenica sera. Persino il tifo che rappresentava Fabrizio Ravanelli che si opponeva a Pierre Ducrocq nel 1997 – un'epoca in cui i giocatori del Marsiglia potevano legittimamente guardare i parigini dritto negli occhi – non fu sufficiente a riaccendere la fiamma.

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Tifosi del Marsiglia durante la partita della Ligue 1 MCDonald's tra Marsiglia e Parigi all'Orange Velodrome il 27 ottobre 2024 a Marsiglia, Francia. (Foto di Philippe Lecœur/FEP/Icon Sport) – Foto di Icon Sport

Trova un rivale della tua taglia

Il giorno prima, Il Classicoquello vero, tra Real Madrid e FC Barcelona, ​​aveva mantenuto tutte le sue promesse, nonostante la differenza ancora maggiore nel tabellone (0-4). Anche se il confronto tra i due colossi del campionato spagnolo aveva perso splendore negli ultimi anni a causa della scarsa forma del catalano, il manifesto resta uno dei più avvincenti, stagione dopo stagione. In Germania il Dortmund prova a tenere testa al Bayern Monaco, ma ha appena passato dieci anni a mangiare il suo pane nero rompendo i denti sul gigante bavarese. A contrarioOltremanica, la rivalità tra Manchester City e Arsenal, successiva allo scontro City-Liverpool di fine anni 2010, è nata recentemente grazie al parametro sportivo, lasciando in disparte gli storici derby.

Per reimparare a esistere di fronte alle avversità, l'Olympique Marsiglia deve quindi cambiare approccio e trovare un avversario delle sue dimensioni. « Più nemici ci sono, più bella sarà la vittoria. »scriveva l’autore Hippolyte Bis e, meno male, ai Focesi non mancano certo. C'è infatti questa scaramuccia con i Girondins de Bordeaux che dura dal secolo scorso, ma ecco il club in quarta divisione e lontano dal poter competere con gli olimpionici. Stesso livello per il Varois dell'SC Toulon. Per restare al Sud, l’OGC Nizza ha un livello simile, ma i recenti scontri faticano a generare vera animosità. Idem per gli scontri contro l'AS Monaco, i due club ovviamente non hanno interesse a mettere in scena alcuna rivalità. Tutto ciò che resta è l'Olympique Lyonnais, questi capelli ispidi che simboleggiano ciò che l'OM odia e che spesso regala incontri emozionanti. Un mese fa Roberto De Zerbi elogiava « le palle » della sua squadra contro la banda di Alexandre Lacazette ribaltando dal quinto minuto un incontro iniziato male e in inferiorità numerica. Questo è proprio gran parte di quello che gli è mancato contro il PSG.

Note del Psg

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