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in Australia, un senatore aborigeno sfida il re Carlo III sulla colonizzazione

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“Ridateci le nostre terre!”, ha gridato l’eletto durante un discorso durato circa un minuto al sovrano britannico. L’Australia ottenne l’indipendenza de facto nel 1901, ma non divenne mai una repubblica e Carlo III rimane il capo di stato del paese.

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Pubblicato il 21/10/2024 11:13

Aggiornato il 21/10/2024 11:18

Tempo di lettura: 2 minuti

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La senatrice australiana Lidia Thorpe interrompe i lavori mentre il re britannico Carlo III e la regina Camilla partecipano a un ricevimento parlamentare al Parlamento di Canberra, il 21 ottobre 2024. (LUKAS COCH/AFP)

Lunedì 21 ottobre la senatrice aborigena Lidia Thorpe ha sfidato il re Carlo III durante la sua visita al Parlamento australiano, gridando slogan anticoloniali. “Ridateci la nostra terra, restituiteci ciò che ci avete rubato!”ha urlato il parlamentare in una diatriba durata circa un minuto, dopo un discorso del re, 75 anni, agli eletti e ai funzionari del Paese.

La senatrice indipendente, indossando un mantello di pelliccia, ha denunciato quello che ha definito il genocidio degli indigeni australiani durante l’era della colonizzazione europea. L’Australia è stata una colonia britannica per più di un secolo, durante il quale migliaia di aborigeni australiani furono uccisi e intere comunità furono sfollate. Il paese ottenne l’indipendenza de facto nel 1901, ma non divenne mai una repubblica a tutti gli effetti. Re Carlo resta capo di stato.

Carlo III è in visita di nove giorni in Australia e Samoa, il suo primo grande tour all’estero da quando gli è stato diagnosticato un cancro all’inizio di quest’anno. Lidia Thorpe è nota per i suoi colpi di stato politici e la sua feroce opposizione alla monarchia. Quando prestò giuramento nel 2022, alzò il pugno destro giurando con riluttanza di servire la regina Elisabetta II, l’allora capo di stato dell’Australia.

“Giuro solennemente e sinceramente che sarò fedele e sarò fedele al colonizzatore, Sua Maestà la Regina Elisabetta II”ha dichiarato prima di essere rimproverata. L’Australia ha respinto con un referendum nel 1999 una modifica della Costituzione per diventare una Repubblica. Nessuna riforma in questo senso è più all’ordine del giorno.

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