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“Dovevamo garantire la sicurezza di tutti”

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Di fronte alla grave inondazione del Rodano che colpisce da ieri Pont-Saint-Esprit, il sindaco Valère Segal ha dovuto prendere la decisione di evacuare 114 abitazioni dai punti bassi della città ieri, poco prima delle 13.

Una situazione di crisi rara e senza precedenti per il sindaco eletto lo scorso luglio. Colloquio.

Objectif Gard: Ieri hai dovuto prendere la decisione di evacuare alcuni abitanti della tua città, non è una decisione facile da prendere…

Valere Segal: Abbiamo un protocollo, a partire da 7 metri (altezza del Rodano, ndr), dobbiamo evacuare la popolazione per tenerla al sicuro. Non bisogna aspettare che ci sia un problema per agire, e noi lo avevamo anticipato il giorno prima iniziando a mandare messaggi. C’è un piano ben definito.

Per il suo debutto da sindaco è stato più facile.

Sì, dopo ci sono cose più complicate da gestire rispetto al Rodano. Dobbiamo mettere le cose in prospettiva: la cosa più importante è che non ci siano feriti, che le persone siano tutelate. Tutti dovevano essere tenuti al sicuro

Quali conseguenze avrà questa alluvione per Pont-Saint-Esprit? Ci sono danni?

Ci sono case allagate nel quartiere di Beauchamp, qualche danno ci sarà, ma la cosa più importante è che il Rodano non passi gli argini.

Sono anni infatti che si parla di lavori sulla diga, a che punto siamo?

In effetti, attendiamo con impazienza questo lavoro di consolidamento. Ci sono buchi in alcuni punti, crepe, questo è un lavoro enorme da fare. Recentemente abbiamo avuto un incontro con l’ABCèze (associazione di co-sviluppo del bacino del Cèze, ndr), i lavori sono previsti per la prossima primavera se il Rodano lo consentirà. Sta diventando urgente, perché questo tipo di fenomeni climatici si ripeteranno.

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