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“L’assegno energetico è oggi minacciato da una riforma del governo che pone fine al suo pagamento automatico”

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EInviato automaticamente ogni anno alle cassette postali dei 5,5 milioni di famiglie più povere, l’assegno energetico è un aiuto essenziale per pagare le bollette energetiche. Già largamente insufficiente rispetto ai bisogni, questo sistema è oggi minacciato da una riforma che porrebbe fine al suo pagamento automatico. Questo arbitrato governativo, annunciato con discrezione nell’ambito della legge finanziaria per il 2025, rischia di aggravare la povertà energetica a partire dal prossimo anno.

In attesa che i setacci energetici vengano eliminati, milioni di famiglie precarie sono sul lastrico per pagare le bollette energetiche o soffrono il freddo. Per loro l’assegno energetico è un aiuto in bolletta, anche se minimo: il suo importo – 150 euro all’anno in media – non cambia dal 2019 e non copre l’aumento dei prezzi dell’energia. Anche i massimali delle risorse per essere ammissibili sono così bassi – sotto gli 11.000 euro all’anno per una sola persona, o intorno al 10% più povero – che molte famiglie in povertà energetica non ne beneficiano.

Con la fine degli aiuti eccezionali messi in atto durante la crisi energetica del 2022, i più precari sono diventati quelli dimenticati dal governo. Tuttavia, gli indicatori sono rossi. Quasi una persona su due avrà difficoltà a pagare le bollette energetiche nel 2024, rispetto al 32% nel 2017; Nel 2023, il 26% dei francesi ha sofferto il freddo in casa, il doppio rispetto al 2020. Secondo Stratégie, più di diecimila persone muoiono ogni inverno a causa del freddo. Infine, nel 2023 è stata superata la soglia simbolica del milione di interventi per bollette energetiche non pagate e le famiglie hanno subito 178.000 interruzioni di corrente.

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Questo aggravamento senza precedenti della povertà energetica avrebbe dovuto innescare un’impennata da parte dei poteri pubblici, in particolare attraverso la triplicazione dell’importo dell’assegno. Migliorare questi aiuti destinati ai più precari costerebbe dieci volte meno dello scudo tariffario.

Risultati travolgenti

Sfortunatamente, è probabile che accada esattamente il contrario. Nonostante i ripetuti avvertimenti delle associazioni, l’abolizione dell’imposta sulla casa impedisce ai servizi fiscali di individuare nuove famiglie idonee alla verifica energetica all’interno di un’abitazione. In mancanza di meglio, nel 2024, l’assegno è stato eccezionalmente inviato agli stessi beneficiari dell’anno precedente. Per un milione di nuovi potenziali beneficiari non identificati è stata aperta una piattaforma online ma, non a caso, pochissimi l’hanno utilizzata, poiché ad oggi sono state individuate solo 120.000 richieste e assegnati 32.000 assegni, ovvero un tasso di ricorso dal 3% al 12%. , ben lontano dal tasso di utilizzo del controllo energetico dell’84% nel 2023.

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