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affari, non salute – Libération

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Modifica di Lauren Provost

Minacce all’occupazione, preoccupazioni per la sovranità sanitaria, sottomissione alle logiche di mercato… La vendita parziale di Opella, produttore di uno dei principali farmaci venduti in Francia, a un fondo pensione americano, va contro gli impegni di Emmanuel Macron.

Chiedete a un medico cosa pensa del clamore suscitato dalla vendita di Doliprane da parte di Sanofi al fondo d’investimento americano CD&R e vi dirà: non è medicina, è business. Sarà difficile smentirlo, anche se questo trasferimento risveglia tra i francesi le ansie per la carenza di piccole scatole gialle, e soprattutto della sua versione infantile con la sua pipetta e il suo gusto di fragola. Entrambi sono diventati oggetti del desiderio dopo la crisi del Covid e soprattutto durante l’inverno 2022-2023 quando il Paese ha dovuto affrontare una tripla epidemia di influenza, Covid e bronchiolite.

Il posto di Doliprane nella nostra vita quotidiana e il suo componente chimico, il paracetamolo, rendono molto difficile capire perché Sanofi desideri separarsi dalla sua attività Consumer Health, Opella. I francesi sono i maggiori consumatori in Europa, insieme alla Danimarca, e preferiscono il paracetamolo a tutti gli altri antidolorifici. Nel 2022, Sanofi ha prodotto e consegnato più di 424 milioni di scatole di Doliprane in Francia e ciò non è bastato. Lo divoriamo come caramelle, ma ciò non rende Doliprane la compressa preferita dai produttori. Con 2,18 euro a scatola, rispetto alle diverse centinaia dei cosiddetti farmaci innovativi, il margine è troppo basso per il colosso farmaceutico. Il suo farmaco di punta, Dupixent, utilizzato tra l’altro contro l’asma grave, viene venduto a 1.282,74 euro per due siringhe. Da sola rappresentava 10,7 miliardi di euro di fatturato nel 2023. Quando l’intero ramo Consumer Health di Sanofi rappresenta (solo) cinque miliardi di euro.

Affari, non salute. Ecco perché la crisi politica che accompagna questa vendita è così violenta. Emmanuel Macron, che si è fortemente impegnato sull’argomento dal giugno 2020 e poi ancora nel 2023, può benissimo assicurare che lo Stato può “garantire» Protezione dell’offerta francese, i francesi già vedono la sua incapacità di incidere sui laboratori, di sottrarre la salute dei francesi alla logica del mercato. Per non parlare dei posti di lavoro in gioco nelle fabbriche di Lisieux e Compiègne. Ci vorrà un po’ di Doliprane per liberarsi degli enormi postumi di una sbornia che stanno arrivando.

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