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Professore picchiato, studente deferito… Cos’è successo in questo liceo di Tourcoing?

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La studentessa del liceo Sévigné di Tourcoing (Nord), in custodia di polizia da lunedì 7 ottobre la sera per aver picchiato un’insegnante dell’istituto che le aveva chiesto di togliersi il velo, sarebbe stata deferita mercoledì 9 ottobre al tribunale di Lille per essere processato in comparizione immediata.

Nelle scuole superiori – che secondo la Snes-FSU du Nord non sono teatro di particolari tensioni sulla laicità – è stata istituita un’unità di crisi. Le lezioni sono state sospese martedì e mercoledì per concedere “tempo di discussione e di lavoro” al personale, ha indicato il rettorato di Lille. L’insegnante, che usufruisce della tutela funzionale, ha sporto denuncia.

Condanna unanime dei sindacati

I fatti sono accaduti lunedì 6, intorno alle 16,30. La studentessa, 18 anni, si era rimessa il velo poco prima di lasciare l’istituto. L’insegnante le ha chiesto di toglierlo e, dopo aver ricevuto insulti, si sarebbe opposto al rilascio della giovane, desiderando identificarne l’identità.

È stato allora che lo studente ha schiaffeggiato l’insegnante, che ha risposto, prima di ricevere diversi colpi. L’incidente ha scatenato numerose reazioni, anche all’Assemblea nazionale dove, martedì pomeriggio, il ministro dell’Istruzione nazionale, Anne Genetet, ha denunciato “un atto che sfida la nostra scuola laica” e chi “sfida la Repubblica”.

Da parte sindacale la condanna è, ovviamente, unanime. Referente della laicità presso l’SNPDEN-Unsa (principale sindacato dei dirigenti), Didier Georges ricorda tuttavia che tali incidenti restano rari e che problemi di questo tipo sono “generalmente risolto entro un’ora e attraverso il dialogo” – addirittura, come aveva fatto lui stesso, installando… degli specchi sulla porta della scuola, evitando così alle ragazze di dover attraversare il cortile dopo aver rimesso i loro veli nei bagni. Per lui, noi “Non posso considerare che oggi abbiamo un grosso problema di violenza legato al divieto di indossare il velo, l’abaya o il kami”.

Il sindacalista sottolinea inoltre che, a causa della mancanza di personale sufficiente, “A volte è difficile collocare adulti, CPE o preposti ovunque dove dovremmo”per intervenire in questo tipo di casi.

La sua collega Sophie Vénétitay, di Snes-FSU, ha ricordato a BFMTV che in seguito a tali incidenti, la scuola e gli insegnanti sono “A volte lasciato solo, a volte impotente di fronte a tutti i mali della società”. Un modo per dimostrare che le grandi dichiarazioni non basteranno più.

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