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The Apprentice: lo sorprendente ritratto di Donald Trump nella sua ascesa al potere

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New York, anni ’70. Donald Trump, figlio di un ricco uomo d’affari, è determinato ad avere successo a tutti i costi. Incontra il famoso avvocato ultraconservatore Roy Cohn, che realizza molto presto il suo potenziale. Questo avvocato dai metodi più che dubbi diventerà il suo mentore, nel bene e, soprattutto, nel male…

Il 2024 è l’anno di Sebastian Stan. Il Soldato d’Inverno dei Vendicatori, che ha vinto il premio come miglior attore a Berlino (Germania) per “A Different Man” dove interpreta un attore dal volto deforme. Era anche in lizza nella stessa categoria a Cannes per questo dramma sulla giovinezza di Donald Trump. Nonostante la serietà del suo progetto, Ali Abbasi (“Le notti di Mashhad”) mostra un umorismo molto cupo nel raccontare gli esordi dell’imprenditore immobiliare, costretto ad andare di porta in porta per recuperare gli affitti arretrati.

Lo studente supera il maestro

Sebastian Stan è impressionante nella sua capacità di riprodurre i tic facciali e verbali del suo modello, pur trovando una forma di umanità in colui che viene ritratto come un volgare piccolo delinquente. Lo scopriamo privo di fiducia in se stesso, ma anche di metodo per salire in vetta, che cambierà dopo l’incontro con Roy Cohn. Jeremy Strong (la serie “Succession”) incarna febbrilmente colui che ha dato al giovane Trump i codici per diventare un uomo potente e machiavellico. Consigliere legale del senatore McCarthy nella sua caccia alle streghe anticomunista negli anni ’50, è terrificante per la sua mancanza di moralità, ma il suo studente lo supererà facilmente. Il loro legame di trasmissione negativa ricorda quello tra i rappresentanti del lato oscuro della Forza in “Star Wars”. Omofobo dichiarato pur essendo omosessuale, non è meno ambivalente del suo “apprendista”. Il titolo del film è basato su quello del reality show in cui Trump conduceva colloqui di lavoro, mandando a casa gli eliminati con la frase “Sei licenziato!” “.

Una forma imbarazzante di simpatia

Se all’inizio appare quasi comprensivo nella sua fragilità di brutto anatroccolo della famiglia, non è minimizzato il suo comportamento spregevole nei confronti di chi gli sta vicino. Sarà sempre più odioso con la prima moglie Ivana, con il fratello depresso e infine con Roy Cohn che lascerà andare senza rimorsi quando non gli sarà più utile. Fu però lui a insegnargli ad abusare di metodi senza scrupoli per conquistare fortuna e potere e ad insegnargli le tre regole del successo secondo lui: attaccare anziché difendere, negare ogni accusa e non ammettere mai la sconfitta. Lezioni che ricorderà dopo le elezioni presidenziali del 2020.

Per quanto detestabili siano queste due figure di spicco della politica americana del XX secolo, esiste tuttavia nei loro confronti una forma di simpatia, che non è priva di creare un po’ di imbarazzo.

Dramma biografico di Ali Abbasi, con Sebastian Stan, Jeremy Strong, Maria Bakalova e Martin Donovan.

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