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Recensioni della serie: Law & Order (Stagione 24, episodio 1), Law & Order: SVU (Stagione 26, episodio 1)

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Law & Order – New York, Police Judiciaire // Stagione 24. Episodio 1. Prendi e uccidi.

La serie Polizia giudiziaria di New YorkO Legge e ordine nella sua versione originale, è rimasto un valore sicuro in televisione ormai da più di due decenni. Eppure, nonostante la sua età, continua ad affascinare gli spettatori con un sottile equilibrio tra emozionanti casi criminali e i dilemmi morali che i personaggi devono affrontare. L’episodio 1 della stagione 24 non fa eccezione. Integrando un volto familiare, Maura Tierney, in un ruolo chiave, la serie si reinventa pur rimanendo fedele alla sua formula. Maura Tierney debutta nei panni del tenente Jessica Brady, un personaggio che si distingue subito nel mondo dello spettacolo. Conosciuto per i suoi ruoli importanti in serie come EMERGENZE O L’affareTierney porta un nuovo respiro inserendosi naturalmente nel ritmo di Polizia giudiziaria di New York. È interessante notare che questa non è la prima volta che si unisce a una serie cult lungo la strada.

La sua esperienza e il suo talento come attrice le permettono di affrontare questo nuovo ruolo in modo convincente, portando un tocco di autorità e carisma alla squadra. L’arrivo di Tierney, tuttavia, suggerisce alcune potenziali tensioni con gli altri membri della squadra, in particolare i detective Riley e Shaw. Sebbene questo aspetto non sia stato il punto centrale dell’episodio, potrebbe benissimo diventare un asse di sviluppo negli episodi futuri. Queste tensioni interne, spesso presenti nella serie, aggiungono sempre una gradita profondità agli intrighi polizieschi. Tuttavia, in questo primo episodio, questi attriti sembrano relegati in secondo piano, per concentrarsi meglio sugli intrighi legali. Sebbene si possa notare un cambiamento di dinamica con l’introduzione di Tierney, alcuni personaggi sembrano faticare ad imporsi con la stessa intensità. Il detective Riley, interpretato da Mehcad Brooks, non è riuscito a convincere del tutto nel suo ruolo di poliziotto esperto.

Rispetto alle leggende della serie come Lenny Briscoe, interpretato da Jerry Orbach, sembra mancare quel tocco di tenacia e mordente che rende il fascino dei detective emblematici della serie. Forse però è ancora troppo presto per giudicare in modo definitivo e dobbiamo dare a Riley il tempo di orientarsi. Il suo predecessore, Kevin Cosgrove, interpretato da Jeffrey Donovan, possedeva un’intensità e una rabbia palpabili, tratti che rendevano il suo personaggio affascinante. Riley, d’altra parte, sembra più sobrio, il che potrebbe essere una scelta di sceneggiatura intesa a mostrare un altro lato delle forze dell’ordine. Resta da vedere se questo sviluppo porterà qualcosa di nuovo nella serie o se lascerà gli spettatori con la voglia di saperne di più. Questo primo episodio della stagione 24 si distingue per un intrigo legale particolarmente forte, in particolare grazie all’interpretazione di Odelya Halevi nel ruolo del procuratore aggiunto Samantha Maroun.

Il caso presentato prende una svolta personale per Maroun, il che aggiunge una dimensione emotiva alla storia. Halevi riesce a mostrare una Maroun vulnerabile ma determinata, che fatica a tenere sotto controllo le sue emozioni di fronte a un caso che la tocca da vicino. Questo approccio più personale all’indagine legale conferisce all’episodio ulteriore profondità. La cosa interessante di questo episodio è anche come l’indagine sembra oltrepassare il tradizionale confine tra polizia e procura. Maroun e Nolan Price (Hugh Dancy) sono coinvolti nelle indagini tanto quanto i detective, un cambiamento rispetto alla solita dinamica della serie in cui gli avvocati si concentrano maggiormente sull’aspetto legale. Questa scelta di sceneggiatura arricchisce la trama e ci permette di comprendere meglio la complessità dei casi. Anche se l’episodio non è esente da difetti, in particolare da alcune zone grigie nella trama criminale, riesce ad affascinare il pubblico. La sinossi suggerisce un’esplorazione delle dinamiche di potere e dei segreti profondi, temi ricorrenti nel film Polizia giudiziaria di New York.

E in effetti, la storia ci immerge in un mondo in cui la moralità è costantemente messa alla prova. È proprio questo mix di dilemmi etici e processi legali che ha reso la serie un successo e che continua a risuonare tra gli spettatori. Questo primo episodio suggerisce una stagione piena di promesse, con personaggi che senza dubbio si evolveranno e intrighi che continueranno a esplorare gli angoli più oscuri del sistema giudiziario. Per i fan di lunga data, Polizia giudiziaria di New York rimane fedele a ciò che è sempre stato: una serie che unisce investigazioni accattivanti e riflessioni su giustizia e moralità. Questo primo episodio della stagione 24 getta le basi per una nuova era Polizia giudiziaria di New Yorkcon l’arrivo di Maura Tierney e intrighi promettenti. Se alcuni aggiustamenti sono ancora necessari, soprattutto per alcuni personaggi, la serie conserva il suo DNA integrando elementi contemporanei e nuove dinamiche.

Per coloro che temevano una perdita di slancio dopo così tante stagioni, questo episodio dimostra che la serie ha ancora grandi storie da raccontare. Resta da vedere come si evolveranno i vari rapporti e conflitti interni nel corso della stagione, ma una cosa è certa: Polizia giudiziaria di New York non ha finito di tenerci con il fiato sospeso.

Nota: 6/10. Insomma, Maura Tierney aggiunge qualcosa di fresco e nuovo. Dal suo ritorno, Polizia giudiziaria di New York non era stato così emozionante.

Law & Order: SVU – New York, Unità Speciale // Stagione 26. Episodio 1. Fratturato.

La serie cult Unità speciale di New York (O Legge e ordine: unità vittime speciali nella versione originale) ha iniziato la sua 26esima stagione con l’episodio intitolato “Fractured”. Dopo una 25esima stagione piuttosto deludente, segnata dall’assenza di intensità e di momenti degni di nota nonostante l’importanza simbolica di questa stagione, le aspettative per questa nuova stagione erano molto alte. Sfortunatamente, questo episodio di apertura, sebbene abbia alcuni aspetti positivi, soffre di molti difetti che offuscano l’esperienza per i fan di lunga data. L’episodio inizia con una nota accattivante. La trama sembra gettare le basi per una trama avvincente, incentrata su un caso di stupro e omicidio. Tuttavia, man mano che la trama procede, la storia perde la sua strada. L’episodio sembra dimenticare la propria trama e perdere di vista ciò che rende forte la serie: l’empatia per le vittime e la ricerca della giustizia.

Fin dai suoi inizi, Unità speciale di New York si è affermata come una serie procedurale dedicata alla difesa delle vittime di crimini sessuali, un argomento spesso complesso ed emotivamente carico. Ma in questo episodio l’enfasi è spostata. Ad un certo punto, gli investigatori e la polizia assumono un ruolo sproporzionato a scapito delle vittime. Questa scelta della sceneggiatura confonde e distrae dalla storia principale. È solo verso la fine dell’episodio che la serie sembra ricordare ciò che realmente rappresenta: la ricerca di giustizia per le vittime. Un altro elemento inquietante di questo episodio è l’introduzione di una scena in cui gli studenti attaccano gli agenti di polizia durante l’arresto di Sam, sospettato nel caso di stupro e omicidio. Questa scena, nonostante possa sembrare ispirata a fatti realmente accaduti, appare incoerente e superflua. Invece di rafforzare la trama principale, sembra solo aggiunto per creare drammaticità senza una reale giustificazione.

Questa confusione narrativa si riflette anche nella protesta studentesca a sostegno di Sam. Sebbene le prove contro di lui siano schiaccianti, è difficile capire perché così tanti studenti lo sostengano. La serie ha spesso tratto ispirazione dagli eventi attuali, ma qui questa scelta crea più confusione che profondità nella storia. Anche in termini di personaggi, la serie sembra aver perso coerenza. La nuova introduzione della squadra, che colloca i membri del gruppo in un corridoio sotto il numero della stazione di polizia, si allontana dalla solita stanza degli interrogatori, luogo iconico della serie. Se questa nuova presentazione può sembrare innocua, sconvolge un po’ l’atmosfera familiare della serie. Inoltre, l’apparizione di Silva, il nuovo detective, non riceve il trattamento che merita. Il personaggio viene introdotto nella squadra senza che noi ci prendiamo davvero il tempo per conoscerla. Ciò riflette un problema più ampio: nelle ultime stagioni, Unità speciale di New York introduce nuovi personaggi senza fornire spazio sufficiente per sviluppare quelli esistenti.

La serie diventa così una sorta di tornello, con personaggi che vanno e vengono, mentre solo Benson e Fin sembrano essere figure stabili. Peccato che figure come Curry, da tempo in squadra, non vengano più valorizzate. Silva è il nuovo partner di Velasco e, sebbene il loro duo sembri promettente, la mancanza di sviluppo dei personaggi chiave rimane frustrante per gli spettatori. Anche alcune scelte di sceneggiatura lasciano perplessi. Ad esempio, quando la madre di Shelli entra sulla scena del crimine dove giace il corpo di sua figlia, sembra irrealistico. Come può una madre in lutto accedere così facilmente a un luogo così sensibile, senza essere protetta da agenti che le impedirebbero di affrontare un simile orrore? Allo stesso modo, l’atteggiamento degli investigatori nei confronti della scoperta di una relazione a tre tra gli studenti è scioccante. La serie, che si presenta come difensore dei diritti delle vittime, in particolare in materia di sessualità e autonomia corporea, adotta qui una posizione quasi moralizzante.

Le espressioni dei personaggi danno l’impressione di giudicare questa situazione, che sembra in contrasto con il messaggio generale della serie. Un’altra incoerenza, infine, risiede nella lentezza degli investigatori nel comprendere un elemento chiave del delitto: la presenza di una telecamera nel rilevatore di fumo. Probabilmente il pubblico aveva già capito questo dettaglio molto prima che se ne rendessero conto gli investigatori, il che ostacola la fluidità e l’intensità delle indagini. Non tutto è da buttare via in questo episodio. Carisi, nel suo ruolo di avvocato, offre una delle sue migliori interpretazioni. Anche se alcuni dubitano delle sue potenzialità come avvocato, questo episodio dimostra che è capace di svolgere brillantemente il suo ruolo, apportando così un tocco positivo all’andamento del caso. Un altro aspetto degno di nota è l’illuminazione migliorata in questo episodio. A differenza delle stagioni precedenti in cui alcune scene sembravano volutamente oscure, rendendo l’azione difficile da seguire, questa volta la luminosità è meglio bilanciata, rendendo gli eventi più facili da comprendere.

In sintesi, questo primo episodio della stagione 26 di Unità speciale di New York lascia l’amaro in bocca. Sebbene ci siano momenti toccanti e performance notevoli, l’episodio è appesantito da scene incoerenti e da un’attenzione eccessiva rivolta agli agenti di polizia piuttosto che alle vittime. Il tifoso che sono spera che il resto della stagione riacquisti la forza emotiva e la chiarezza narrativa che hanno reso questa serie imperdibile per più di due decenni.

Nota: 4/10. Insomma, un rendimento misto.

Presto disponibile su TF1 e TF1+

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