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Top 14 – Clermont – Tolone: ​​l’arbitraggio di Marbot sotto esame, il finale burrascoso della partita

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Il finale della partita tra Clermont e Tolone è stato particolarmente teso, segnato dalla rabbia nera del Varois nei confronti dell’arbitro Marbot. Uno sguardo dettagliato alle decisioni controverse.

Il contesto

La scena è piuttosto rara e ha qualcosa da sottolineare: Pierre Mignoni, pazzo di rabbia al fischio finale, si dirige con uno sguardo nero verso l’arbitro Marbot prima di essere fermato dai suoi giocatori Dany Priso e Baptiste Serin. Prima di ritrovare una forma di calma, in conferenza stampa. Almeno maestria. Non dirò nulla della mia rabbia. Rimango calmo. Rimarremo degni. Mi congratulo con Clermont.” Nel frattempo, il suo pilastro Dany Priso aveva provato a controllarsi anche al microfono dell’emittente Canal+. Con meno successo. Quello che è successo? Penso che sia abbastanza chiaro… È stato uno spettacolo stasera. Uno schizzo. Siamo arbitrati… non so nemmeno cosa dire… È straziante perché dominiamo tutta la partita e non veniamo premiati.[…] Ci siamo fregati, ma è così, questo è lo sport. Lavoreremo e torneremo più forti. C’è delusione, frustrazione, c’è un po’ di tutto. Facciamo la cosa giusta e non veniamo ricompensati. Ci sono decisioni che non riesco a capire. È colpa nostra, non diremo che è colpa dell’arbitro. È colpa nostra. Lavoreremo. E’ così”. L’epilogo di un finale di partita molto teso, che ha visto il Toulonnais inchinarsi al Clermont (19-18), con diverse decisioni arbitrali contestate.

Cosa è successo esattamente durante la Clermont – Tolone? Una partita combattuta e combattuta (19-18), come spesso accade tra le due squadre, almeno al Marcel-Michelin da diversi anni. E alla fine, rimonta del Clermontois, sotto di 9 punti a un quarto d’ora dalla fine (9-18) e autore di un finale vincente. Un incontro teso fino alla fine, a tratti burrascoso, dove diverse decisioni arbitrali hanno contribuito a far pendere l’ago della bilancia. Li decifichiamo qui.

Il cartellino giallo indirizzato a Charles Ollivon

Al 68′ della partita, Charles Ollivon è stato ammonito per una presa da “coccodrillo”, definita da World come segue: Un’azione proibita in cui un giocatore tira, torce o torce qualsiasi parte del corpo di un avversario, che è in piedi nella zona di placcaggio, nel tentativo di portarlo a terra. Il giocatore che esegue questa azione spesso cade su un arto inferiore dell’avversario..

Durante l’azione, Charles Ollivon ha afferrato per la vita Fritz Lee, che era venuto per provare a grattare la palla. Per farlo uscire dall’area, il toulonnais usa il suo peso per inclinare di lato il Clermontois, che ha l’effetto di piegargli il ginocchio e farlo cadere sul fianco destro. Molto rapidamente, l’arbitro Marbot chiede di rivedere le immagini.

Charles Ollivon porta Fritz Lee fuori dalla zona ruck eseguendo un “croc grab”. Il cartellino giallo che sancirà questo intervento, però, sembra duro.
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Al microfono, spiega in dettaglio il suo albero decisionale: Questo, infatti, è un gioco scorretto. Cade sull’arto inferiore, sul ginocchio. Non c’è velocità, quindi rimarrei sul cartellino giallo. Quello che sta facendo è vietato, queste sono le nuove disposizioni”. Prima di ripetere questi termini al giocatore, e di mandargli di fatto un cartellino giallo.

Cosa dice la regola? In queste situazioni, World Rugby lascia il campo aperto all’interpretazione dell’arbitro e, quindi, all’entità della sanzione. D’altronde, a inizio stagione, le raccomandazioni rivolte agli arbitri francesi erano più manichee: o c’è un alto grado di pericolo nella detta “presa del coccodrillo” ed è un cartellino rosso; o il grado di pericolosità viene giudicato basso o nullo, e si prevede una sanzione semplice.

Nell’azione che ci interessa, Ollivon non influisce sull’articolazione di Fritz Lee. Si mette in posa, si prende il tempo per afferrare il giocatore per la vita e il suo gesto, sebbene illegale, sembra controllato. Una semplice sanzione avrebbe potuto essere giustificata. Il cartellino giallo sembra “caro pagato”.

Il crollo del maglio di Tolone non è stato fischiato

Di nuovo avanti con il punteggio (19-18)i Clermontois sono in situazione difensiva, al 78e minuto, con un tocco a favore del Toulonnais sulla linea di metà campo. Da questo contatto risulterà un gruppo penetrante e soggetto a controversie. Tuttavia non avremmo dovuto arrivare a tanto.

Dall’estremità della linea laterale, il toulonnais avrebbe potuto essere sanzionato: il pilastro destro Kyle Sinckler, il sollevatore posteriore Lewis Ludlham che prende la palla in allineamento, si piazza alla ricezione tra il suo saltatore e la difesa del Clermont, il che costituisce un maul illegale costruzione (schermo).

Quando Lewis Ludlam porta la palla in touch, Kyle Sinckler si posiziona dietro di lui e lo solleva.
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Kyle Sinckler fa perno sulla ricezione e si posiziona tra il suo saltatore e la difesa del Clermont, il che costituisce una costruzione illecita di penetrazione nel gruppo.
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Dimenticato questo primo errore, il gruppo penetrante si struttura, si sviluppa e progredisce fino all’intervento di Fritz Lee a lato, e direttamente sul portatore di palla, per porre fine all’avanzata. La colpa era dei Clermontois? È qui che entra in gioco l’interpretazione dell’arbitro, se si tratti dello stesso maul o se Lee intervenga su una seconda build.

Il gruppo penetrante del Tolone si sposta a destra e tre giocatori scappano.
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Rivedendo le immagini, vediamo che dopo una prima avanzata dinamica, un gruppo di tre giocatori del Tolone si dispiega e si stacca sulla destra, per continuare la propria avanzata da solo, senza difensore e senza opposizione fino all’intervento di Lee. Considerato che c’è stato un cambio di asse verso destra, Marbot giudica che questa “stacca” di tre giocatori non sia più costitutiva del maul iniziale, annunciando addirittura ai giocatori del Var che protestano: “non è un maul più!” per legittimare l’intervento di Clermontois.

Fritz Lee interviene di lato, direttamente sul portatore di palla. L’arbitro lascia giocare, decretando che si tratta di un secondo maul.
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Da notare che, se seguissimo questa logica fino in fondo e si trattasse effettivamente di un secondo maul, autorizzando l’intervento di Lee direttamente sul portatore di palla, l’arbitro dell’incontro avrebbe dovuto poi sanzionare Charles Ollivon, piazzato davanti al portatore di palla ( Daniel Brennan) e quindi in una situazione cinematografica, come Kyle Sinckler poco prima. Avrebbe potuto essere fischiato se Fritz Lee, invece di andare in giro, avesse scelto di difendere attraverso l’asse.

Fritz Lee strimpella

In continuità, l’ultima azione che si presta a polemiche è quella che porta il rigore definitivo per i Clermontois (79e). Partendo da terra, Daniel Brennan viene sbattuto a terra. Immediatamente Fritz Lee approfitta di un ritardo dell’appoggio del Tolone per intervenire sul terreno di gioco, per grattare la palla. Viene poi autorizzato da Esteban Abadie ma il signor Marbot giudica l’intervento illegale (ingresso laterale).

Fritz Lee interviene sulla palla, a terra, e in appoggio Esteban Abadie respinge nettamente dalla fascia. Ma l’azione iniziale di Clermontois era legale?
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Osservando le immagini non ci sono dubbi sull’ingresso laterale. È addirittura chiaro ed evidente. Si può invece discutere sulla posizione di Fritz Lee quando si gratta. Nel mezzo secondo in cui è dovuto intervenire, il Clermontois si è tuffato velocissimo sulla palla. Le sue spalle sono quindi chiaramente sotto la linea del bacino, che spesso indica una posizione di “quattro supporti”. Ma nessuna immagine trasmessa da Canal + lo conferma chiaramente. Il signor Marbot, posto dalla parte giusta di questa azione, non apre questa strada e non richiede un arbitrato video su questa situazione. E il Clermont, che ha recuperato le ultime munizioni, potrà esultare pochi secondi dopo, liberandosi in touch per porre fine a questa fine esplosiva della partita.

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