l‘ultimo consiglio comunale di Gujan-Mestras, mercoledì 2 ottobre, ha avuto un’aria di déjà vu. Nel corso di una deliberazione riguardante l’Unione Intercomunale del Bacino di Arcachon (Siba), è tornata ovviamente alla ribalta la recente polemica sugli eventuali scarichi mirati di acque reflue nella natura in caso di forti piogge. “Una licenza di inquinare”, dicono i detrattori di questa misura proposta dal Siba allo Stato, mentre gli eletti responsabili dell’intercomunità nel bacino di Arcachon assicurano che “stanno solo applicando una decisione di giustizia”.
Maxime Kheloufi, oppositore gujanese e allevatore di ostriche, aprì le ostilità. Una “vergogna”, dice in particolare. “Voi scegliete di contaminare il territorio piuttosto che risolvere in modo sostenibile il problema delle acque reflue, che merito dare alle vostre parole? » aggiunge all’attenzione della sindaca Marie-Hélène des Esgaulx, anche vicepresidente della Siba come tutti i sindaci del Bacino. L’oppositore ambientalista Philippe Gaubert chiede a più riprese informazioni precise sui luoghi di Gujan-Mestras dove “il servizio di sistemazione delle acque reflue ha fallito”.
“Si sceglie di inquinare il territorio piuttosto che risolvere in modo sostenibile il problema delle acque reflue”
Ma per Marie-Hélène des Esgaulx, Siba non ha assolutamente “presentato un permesso per inquinare” e “non autorizza nulla”. E continua: “Si è provveduto a rispondere ad una decisione del giudice delle libertà, che ha ordinato a Siba di costruire scolmatori in caso di maltempo. Siba ha fatto una denuncia e ha presentato un dossier allo Stato. O lo Stato modifica le ordinanze oppure no. Non sono in grado di analizzare tecnicamente quanto proposto da Siba, ma dovevamo rispondere al giudice e proporre qualcosa. Siba semplicemente comunicava male. »
Dibattito sul futuro
Una discussione in definitiva non lontana dal dibattito che seguirà sul progetto di pianificazione e sviluppo sostenibile (Padd) del Comune. Precede l’imminente revisione del Piano Urbanistico Locale (PLU) di Gujan-Mestras. Si tratta di linee guida generali per lo sviluppo, l’urbanistica, il paesaggio, la tutela degli spazi naturali, ecc. Cosa dicono? Niente da criticare, anche all’opposizione: ad esempio “rafforzare il legame tra città e porti”, “garantire la qualità dell’acqua”, “sviluppare le energie rinnovabili”, “rafforzare la presenza della natura in città”, “controllare i consumi” delle aree naturali e forestali”.
Un dibattito al quale Elisabeth Rezer-Sandillon, deputata all’ambiente, contribuirà mettendo in guardia in particolare sullo “sviluppo turistico”. L’opposizione sarà ovviamente molto più severa. “Un caso di accusa. C’è tutto ciò che avresti dovuto iniziare a realizzare molti anni fa e che non hai mai iniziato… greenwashing, senza direzione, visione, desiderio o ambizione”, afferma Jacques Chauvet. Philippe Gaubert esprimerà a lungo alcuni desideri dopo essersi rivolto al sindaco: “I fatti smentiscono le vostre parole. Non sei più credibile. Sei nella negazione del clima. » Per rispondere, il primo deputato Xavier Paris parlerà di “turismo ragionato”, di “protezione delle zone umide”, di “rinaturazione”, farà esempi concreti al di là delle dichiarazioni di intenti, deplorando di sfuggita “attacchi virulenti piuttosto che ‘un dibattito’.
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